Nostra Signora di Aparecida: dalle acque di un fiume ad un culto da dieci milioni di pellegrini all'anno

Storia e curiosità della statua della Vergine, Patrona del Brasile, venerata nel Santuario a San Paolo che Papa Francesco visiterà mercoledì 24 luglio, durante il suo viaggio per la GMG

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Era il 1717, quando Domingos Garcia, Filipe Pedroso e João Alves, tre pescatori del villaggio brasiliano di Guaratinguetá, nello Stato di San Paolo, furono inviati a pescare al fiume Paraíba. Il pesce che avrebbero recuperato sarebbe stato il piatto forte del banchetto della popolazione in onore del ricco conte di Assumar, don Pedro di Almeida, governatore della Provincia di San Paolo e Minas Gerais, di passaggio nel villaggio.

Gli uomini gettarono le reti più volte, ma i tentativi si rivelarono di volta in volta infruttuosi. Decisero allora di spostarsi per altri sei chilometri in un’area chiamata Porto Itaguaçu. La rete di João Alves ad un certo punto diventò più pesante; l’uomo capì di aver preso qualcosa e iniziò a tirare soddisfatto. Ciò che emerse, però, non fu un banco di pesci, ma una statua dalle sembianze di Nostra Signora della Concezione. Fu difficile tuttavia distinguerla visto che la statua appariva senza testa e ricoperta di fango. La conferma arrivò poco dopo quando il pescatore rigettò la rete e in un sol colpo recuperò anche il capo della Vergine. I tre uomini capirono allora che si trattava di un segno e, fiduciosi, affondarono nuovamente nell’acqua i loro strumenti da pesca che questa volta si riempirono di pesci.

Per circa quindici anni la Madonna rimase nella casa di Felipe Pedroso, attirando l’attenzione dei vicini che si riunivano ogni giorno davanti ad essa per pregare il rosario. Cominciò così a diffondersi il culto di Nostra Signora di Aparecida, la patrona del Brasile, la cui devozione raccoglie, ogni anno, nell’omonimo santuario di San Paolo flussi enormi di fedeli. Si tratta di numeri impressionanti, dieci milioni solo nel 2010, che hanno decretato il Santuario il secondo più visitato al mondo dopo Lourdes.

Nel 1733, Predroso regalò la preziosa statua a suo figlio, il quale fece costruire a Itaguaçu una cappellina in cui ripose l’effigie della Vergine. La curiosità man mano si estese in tutta la popolazione, così come la venerazione verso questa statua che, a detta di numerosi fedeli, concesse loro diverse grazie e miracoli.

Presto il piccolo oratorio vicino il fiume non riuscì più a contenere i pellegrini che venivano a salutare la Madonnina anche dai villaggi vicini. Il vicario della parrocchia di Guaratinguetá commissionò pertanto la costruzione di una cappella più grande nel Morro dos Coqueiros, che fu inaugurata il 26 giugno del 1745 con l’invocazione di Nostra Signora Aparecida.

Il flusso di fedeli non si fermò, ma anzi andò sempre più ad aumentare. In Brasile, molte chiese e cappelle vennero dedicate a Nostra Signora Aparecida, invocata come Madre e Patrona. Seguirono due nuove costruzioni, una nel 1885 e una nel 1888. Infine, nel 1904, l’immagine fu solennemente incoronata e, quattro anni dopo, il tempio elevato a Basilica minore.

Fu Papa Pio XI a dichiarare, il 16 giugno 1930, Nostra Signora Aparecida patrona del Brasile. I lavori di costruzione della Basilica che attualmente conosciamo (di dimensioni leggermente inferiori a San Pietro) iniziarono poi nel 1946. La consacrazione giunse il 4 luglio del 1980 per opera di Giovanni Paolo II.

Simbolo della religiosità di un intero popolo, da sempre la Vergine di Aparecida e il suo Santuario godono della speciale attenzione dei Pontefici. Paolo VI, nel 1967, per commemorare il 250° anniversario del rinvenimento dell’immagine nel fiume, inviò una rosa d’oro che fu posta ai piedi del trono. Il Beato Wojtyla vi si recò più volte in preghiera nei suoi quattro viaggi in Brasile. Benedetto XVI fece visita al Santuario il 12 e il 13 maggio 2007 per aprire i lavori della V Conferenza dell’Episcopato latinoamericano che portarono alla redazione dello storico Documento di Aparecida, la cui stesura fu guidata dall’allora cardinale Bergoglio.

Non ultimo, Papa Francesco dedicherà a Nostra Signora di Aparecida la tappa più lunga del suo viaggio in Brasile, per la Giornata Mondiale della Gioventù. Il giorno prescelto è mercoledì 24 luglio, giorno che, nella bozza di programma preparata per Benedetto XVI, sarebbe dovuto essere di riposo. Il Santo Padre – la cui devozione spiccatamente mariana è ormai un dato di fatto – ha deciso invece di trascorrerlo in preghiera davanti all’effigie della Patrona del Brasile a cui chiederà la protezione della Gmg, dei giovani pellegrini e del suo pontificato.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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