“Non lasciamo sola Rosarno… coltiviamo gli stessi interessi”

L’iniziativa di Coldiretti in Calabria per trasformare la produzione di arance in un’attività solidale

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Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa così recita al punto 301: “I diritti dei lavoratori, come tutti gli altri diritti, si basano sulla natura della persona umana e sulla sua trascendente dignità”. La Coldiretti, forza amica di ogni territorio regionale, è da sempre in prima linea per tutelare la dignità del lavoro e favorire la qualità dei beni prodotti e dei processi di produzione. Un impegno costante ed appassionato che dovrà sempre più motivare il comportamento politico ed economico di persone, imprese, Enti ed Istituzioni.
Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, in prima pagina per il triste sfruttamento degli immigranti nella raccolta delle arance, grazie alla Coldiretti si sta trasformando in terra di solidarietà e di proposta. L’intento principale è quello di trasformare una ricchezza, come la coltivazione e produzione di arance, in un mercato permanente e sostenibile, per attivare lavoro e prosperità collettiva.
Un impegno necessario per emarginare gli interessi illegali dei mafiosi, adoratori del male, come ha affermato con forza papa Francesco il 21 giugno del 2014 nella Piana di Sibari in Calabria, aprendo una pagina di giustizia per un territorio bellissimo, solidale e potenzialmente proiettato verso un futuro di benessere comune.
Ecco, in proposito, un brano dello straordinario intervento del pontefice: “Quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra terra, tanto bella – ha sottolineato il Santo Padre – conosce i segni e le conseguenze di questo peccato! La ndrangheta è questo! Adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato. Bisogna dirgli di no!”.
Tra le tante manifestazioni organizzate nell’aria della piana di Gioia Tauro e Rosarno, una assoluta novità per questa zona è stata, ad esempio, l’aver fatto conoscere, qualche anno addietro, ai tanti turisti in transito in autostrada nel periodo estivo, i prodotti del territorio, gustandoli e acquistandoli direttamente dagli agricoltori. Tutto questo grazie al supporto del mercato di Campagna Amica nell’Area di Servizio dell’Autostrada A/3, situata appunto tra Gioia Tauro e Rosarno – Direzione Nord.
L’iniziativa, poi sviluppatasi in tante altre forme sul territorio locale e non, ha avuto l’obiettivo di promuovere presso turisti e viaggiatori lungo la rete autostradale i prodotti a Km Zero. Lo spirito del nuovo modello di rapporto con il consumatore si era prefissato, con successo, di trasformare, secondo il pensiero dell’attivissimo presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, “la sosta lungo la nostra autostrada in un momento culturale per far conoscere il territorio e soprattutto per far apprezzare e vedere quanto sia variegata la nostra agricoltura ai viaggiatori e ai turisti”.
Un’idea del genere ha saputo anche integrare, completare e rafforzare l’offerta dei titolari dell’area di servizio che, da sempre, propongono una selezione di prodotti regionali. Svolgendosi poi nell’Area di Servizio della Piana di Gioia Tauro, non ha fatto altro che arricchire l’avvio della mobilitazione permanente della Coldiretti Calabria, denominata “Non lasciamo sola Rosarno… coltiviamo gli stessi interessi”.
Brillante intuizione nata alla fine del 2010 a seguito della violenta rivolta degli immigrati, oltre mille e cinquecento addetti, impegnati, ma terribilmente sfruttati, nella raccolta degli agrumi e degli ortaggi. Una crisi sociale, economica e di prospettiva industriale nel settore agrumario, divenuta in questi ultimi anni, grazie alla Coldiretti, occasione di rilancio e di riorganizzazione del comparto, alla luce di nuovi processi produttivi e nel rispetto rigeneratore della legalità.
Tale impegno è ritornato alla ribalta a Catania nel corso dell’ultima mobilitazione della principale Organizzazione degli imprenditori agricoli nel nostro Paese e in  Europa, presieduta a livello Nazionale fin dal 2013 dal giovane presidente Roberto Moncalvo. È di questi giorni, infatti, l’inaspettata iniziativa del Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.
Il Ministro ha reso nota, proprio nella città siciliana, una sua lettera inviata ufficialmente al Ministro alle Attività Produttive, Federica Guidi, per sollecitare decisivi passi avanti a favore dell’aumento del contenuto di succo di arance nelle bibite al 20%, in relazione alla legge 30 ottobre 2014, n.161 (legge europea 2013-bis).
La stessa stabilisce, all’articolo 17, comma 1, che le bevande prodotte in Italia e vendute con il nome dell’arancia a succo, o recanti denominazioni che a tale agrume si richiamino, devono avere un contenuto di succo di arancia non inferiore a 20 g per 100 cc o dell’equivalente quantità di succo di arancia concentrato o disidratato in polvere.
Il presidente Molinaro ha così commentato la volontà del ministro: “Possiamo dire che siamo in dirittura darrivo. Questa disposizione, che modifica una legge di 55 anni fa, è nata in Calabria proprio con liniziativa “Non lasciamo sola Rosarno… coltiviamo gli stessi interessi” e riguarda tutti gli agrumicoltori del sud e tutti i cittadini consumatori”. 
“Ci auguriamo che le multinazionali delle bibite – prosegue l’esponente della Coldiretti – non continuino a frapporre ostacoli burocratici e come hanno fatto alcune adeguino la percentuale di succo nelle aranciate con arance 100% italiane”. La concretizzazione della proposta, conclude Molinaro, “sarebbe un bel segnale nei confronti di un vasto territorio che ha nellagrumicoltura una reale possibilità di sviluppo e reddito e un contributo fondamentale a coniugare giustizia economica e sociale”.
Mai come in questo caso è emersa la necessità di far risaltare la positività di un territorio, spazzando via l’immagine brutale che in questi ultimi anni è stata rilanciata dai media nazionali ed internazionali, dopo la suddetta rivolta dei braccianti di colore. È proprio in questo territorio, divenuto, per i fatti accaduti, uno dei simboli negativi della Calabria, che la Coldiretti vuole amplificare tutti quei segni di speranza e di cambiamento esistenti.
Un modo concreto per dare una testimonianza di come e quanto l’agricoltura e l’agroalimentare possano compiutamente diventare settori che realizzino veri percorsi di legalità. Il tutto per offrire occasioni di sviluppo e di reale occupazione a fronte di opportuni e necessari incentivi, che garantiscano investimenti con politiche di accompagnamento.
L’impegno è quello di restituire centralità e concretezza ai temi del lavoro e dell’accoglienza, nel rispetto dello spirito cristiano evidenziato nella Dottrina Sociale della Chiesa. Puntare perciò con continuità verso una società in cui l’economia sia moderna e sostenibile, senza mai compromettere la dignità del lavoratore, sia esso del luogo o proveniente da altri territori da dove si scappa per la fame e la guerra.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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