Non impedite che vengano

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La fedeltà all’amore di Dio e alle sue promesse è segno di vita per il popolo di Israele. È proprio in ragione di questa consapevolezza che Dio chiede al popolo di eliminare tutti gli dèi stranieri, che impediscono al popolo di essere totalmente fedele al Dio di Mosè. Ecco perché la necessità di fare un’alleanza rinnovata con il popolo di Israele.

Meditazione

“Non impedite che i bambini vengano a me”. Concentrandoci su questa frase ci avviamo anche in questo caso verso una riflessione non consueta; infatti, il cuore di tutto vuole essere proprio l’“impedimento” e non tanto i bambini. Infatti, dietro quell’“impedire” potremmo chiederci e verificare se nel nostro agire e nel nostro credere siamo più “facilitatori” dell’incontro con Dio in Gesù il Risorto, oppure se ci arroghiamo il diritto e la pretesa di essere dei “selezionatori”. Ad una prima lettura, la riflessione proposta potrebbe apparire forzata ed esagerata; tuttavia, è un interrogativo che rispetto alla parola di Dio non possiamo evitare. Sì, io nel mio vivere, nel mio modo di essere e di credere sono più uno strumento dell’annuncio dell’amore di Dio, o invece mi sento in diritto e in dovere di poter favorire alcuni rispetto ad altri, al punto tale da poter in qualche modo far da padrone anche sulla stessa volontà di Gesù? “Facilitatore di Grazia” o “barriera” che impedisce alla Grazia di agire? È un interrogativo serio e profondo che, come cristiani, siamo chiamati a porci, specialmente in questo tempo in cui la questione della nuova evangelizzazione sta prendendo piede in modo considerevole, non solo a livello di pensiero, ma a livello più concreto ed operativo, nell’agire quotidiano della Chiesa. È facile stare dalla parte di Dio, ma dobbiamo esserlo fino in fondo: non possiamo sentirci né padroni, né proprietari della Grazia di Dio; noi non possiamo fare nulla se non permettere che essa, la Grazia dell’incontro con Cristo, sia accessibile in tutti i modi. Gesù ha il “diritto d’amore” di incontrare e di imporre le mani per benedire la storia di tutti e ciascuno. A noi spetta l’unico dovere di essere strumenti utili affinché la grazia di Dio agisca.

Preghiera

Signore, fa’ di me uno strumento della tua Grazia! Fa’ che non impedisca mai a nessuno di raggiungerti, e che non diventi mai ostacolo alle tue mani, così che tu possa toccare e incontrare la vita degli ultimi del mondo, che hanno bisogno di te e della tua presenza. Signore, fammi strumento della tua Grazia.

Agire

Favorire con la mia testimonianza l’incontro di altri con Dio.

***

Meditazione del giorno a cura di mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Lucera-Troia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it


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ZENIT Staff

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