Non cristiani "convinti a metà" ma "con il coraggio di affidarsi a Dio"

Durante l’omelia a Santa Marta, papa Francesco spiega l’importanza del confessare e custodire la fede

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In una Chiesa piena di cristiani “convinti a metà” e destinati alla sconfitta, Dio vince il mondo e, anche per questo, bisogna affidarsi a Lui. Lo ha detto papa Francesco durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, partendo dal concetto del “rimanere nel Signore”, cui accenna San Giovanni Apostolo nella Prima Lettura odierna (1Gv 4,19-21.5,1-4).

Chi rimane nell’amore di Dio, ha spiegato il Papa, lo fa per grazia dello Spirito Santo, “vince il mondo e la vittoria è la nostra fede”. È una fede che “può tutto” e dobbiamo ripetercelo costantemente, poiché spesso siamo “cristiani sconfitti” che “non vivono questa fede”, facendo vincere così, “il principe del mondo”.

Nei Vangeli vediamo spesso Gesù lodare la fede di personaggi come l’emorroissa, la cananeo o il cieco nato, ricordando che chi ha fede come un granello di senapa, può muovere le montagne. “Questa fede chiede a noi due atteggiamenti: confessare e affidarci”, ha sottolineato il Santo Padre.

La fede è soprattutto “confessare […] il Dio che si è rivelato a noi”, così come è presentato nel Credo. Tuttavia, un conto è “recitare il Credo dal cuore”, un altro è farlo “come pappagalli”, pronunciarlo “a memoria”, ha osservato il Santo Padre.

La fede, ha spiegato, va confessata nella sua totalità e non solo in parte: “E come posso sapere se io confesso bene la fede? C’è un segno: chi confessa bene la fede, e tutta la fede, ha capacità di adorare, adorare Dio”, ha aggiunto.

“Noi sappiamo come chiedere a Dio, come ringraziare Dio – ha proseguito il Pontefice – ma adorare Dio, lodare Dio è di più! Soltanto chi ha questa fede forte è capace dell’adorazione”.

Se il “termometro della vita della Chiesa” segna valori così bassi, ha detto il Santo Padre, è perché si è persa la capacità di adorare e “nella confessione della fede noi non siamo convinti o siamo convinti a metà”. Da un lato, bisogna confessare la fede e custodirla, dall’altro bisogna “affidarsi”, un atteggiamento che “porta alla speranza”.

Purtroppo ci sono in giro troppi cristiani con una speranza “con troppa acqua”, ovvero con una “speranza debole”, perché mancano loro “la forza e il coraggio di affidarsi al Signore”.

Tuttavia, confessando la fede, custodendola e affidandoci a Dio, “saremo cristiani vincitori. E questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede!”, ha quindi concluso papa Francesco.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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