Nepal: odio e violenza dai maoisti per le elezioni. Ma i cristiani rispondono con la preghiera

Incendi, vandalismo, bombe, sciopero dei mezzi: gli estremisti mettono a repentaglio il Paese pur di bloccare le elezioni di domani. Cattolici e protestanti intanto organizzano veglie di preghiera in Chiesa

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Rispondere al male con il bene. I cattolici e protestanti del Nepal hanno fatto proprio questo insegnamento evangelico e rispondono con la preghiera agli attacchi degli estremisti maoisti per le elezioni dell’Assemblea costituente in programma per domani.

Grazie a questa iniziativa, nel Paese si respira un clima pacifico. Migliaia di persone, infatti – riferisce l’agenzia AsiaNews – cristiani e non, si recano in questi giorni in Chiesa per raccogliersi in preghiera, superando gli ostacoli della distanza e della totale assenza di mezzi pubblici a causa dello sciopero generale indetto dagli estremisti. Un esempio è il ventenne Nabin Tamang, di Chabahil (Kathmandu) che – riferisce l’agenzia – ha percorso a piedi quasi 10 km pur di partecipare alla preghiera organizzata nella cattedrale dell’Assunzione.

“Di solito – ha raccontato Nabin – frequento la messa domenicale. Nei giorni scorsi alcuni partiti anti-elezioni hanno bloccato i trasporti, bersagliando autobus pubblici con molotov e sassi, ferendo decine di persone. Così, ho deciso di fare il percorso a piedi”. Anche Rajan Rai, cristiano protestante di Jorparti, ha camminato per oltre due ore con tutti i suoi familiari per pregare nella chiesa di Gyaneshwor. “Tutta la mia famiglia – ha detto – è partita da Jorparti incurante delle ore di cammino”.

Pur di impedire le elezioni di domani, i gruppi radicali maoisti, guidati dall’ex quadro Mohan Baidhya, hanno scatenato violenze in tutto il Nepal, dagli agguati, al vandalismo, agli incendi dolosi, fino ad arrivare a piazzare bombe. Il 13 novembre scorso hanno poi attaccato mezzi pubblici e privati, facendo anche esplodere un ordigno a bordo di un autobus a Kathmandu.

I leader cattolici e protestanti nepalesi hanno chiesto ai cristiani di non rispondere a questi segni di odio e violenza, ma anzi di offrire una testimonianza diversa. Il vescovo di Kathmandu, Mons. Anthony Sharma,in un appello alle migliaia di fedeli presenti alla Messa di ieri, ha detto: “Preghiamo per l’elezione pacifica e la nuova costituzione del Paese. Lanciamo un appello al dialogo fra i vari partiti politici affinché limitino le loro controversie”. Anche Narayan Sharma, vescovo protestante di Kathmandu, ha esortatoz i fedeli “a pregare per una democrazia laica e per l’Assemblea costituente che sarà impegnata nella scrittura della nuova costituzione”. 

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ZENIT Staff

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