Nel Congo ancora problemi per le adozioni

Dopo il rilascio dei 31 bambini adottati da famiglie italiane, il Dipartimento di Stato Americano ha pubblicato un comunicato stampa

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Il lieto fine del caso dei 31 bambini congolesi adottati da 24 famiglie italiane non risolve del tutto la situazione delle adozioni nella Repubblica Democratica del Congo.

La Direzione Generale Congolese della Migrazione ha stabilito che, al di là di quelli che in questi giorni hanno ricevuto il permesso di uscita dal Paese africano, tutti gli altri bambini adottati da cittadini stranieri non riceveranno analoga autorizzazionefinché non entrerà in vigore una nuova legge sulle adozioni internazionali. E per ora mancano tempi certi.

Una notizia cheha gettato nello sconforto anche molte famiglie italiane, in attesa di completare il loro iter adottivo in Congo e che ora si vedono costrette ad attendere “a tempo indeterminato” la possibilità di accogliere i loro figli, anche perché la decisione del Dgm sembra essere retroattiva. A tal proposito il Dipartimento di Stato Americano ha pubblicato il seguente comunicato stampa:

Il 26 maggio, la Direzione Generale Congolese della Migrazione (Dgm) ha informato i membri dei corpi diplomatici che era stato predisposto il rilascio dei permessi di uscita per i 62 bambini adottati da cittadini stranieri i cui casi sono pienamente conformi alle leggi congolesi vigenti in materia di adozione.  La lista del Dgm include 15 bambini adottati da famiglie statunitensi. L’ambasciata Usa a Kinshasa contatterà queste famiglie via mail a partire dal 28 maggio.

Il Dgm ha ammonito che tutti gli altri bambini adottati da cittadini stranieri non riceveranno i permessi di uscita finché non entrerà in vigore una nuova legge di riforma delle adozioni internazionali, anche se i loro casi soddisfano i criteri eccezionali precedenti (come indicato dal Dgm con la Disposizione sulle Adozioni del 23 ottobre 2013). Questa nuova legge non è stata ancora redatta e le autorità congolesi non sono in grado di impegnarsi a sviluppare e implementare una nuova legge in un determinato lasso di tempo.

Il Dipartimento di Stato ha reiterato le sue precedenti offerte di consulenze tecniche e chiederà chiarimenti al Dgm sull’impatto di questa decisione sui restanti casi che coinvolgono bambini adottati da famiglie americane. Le autorità congolesi non hanno ancora risposto alle richieste provenienti dall’ambasciata degli Stati Uniti relative ai bambini adottati in condizioni mediche di pericolo di vita.

Note: Le revisioni delle leggi congolesi sulle adozioni potrebbero includere provvedimenti retroattivi che potrebbero avere effetti sui casi che sono già giunti a conclusione o sono in corso di soluzione. Mentre i tribunali possono continuare a lavorare sui processi di adozione, i bambini adottati durante la sospensione non saranno in grado di ottenere i permessi di uscita per lasciare quel Paese e non hanno garanzie di poter avere i permessi di uscita anche una volta che la nuova legge sarà promulgata.

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ZENIT Staff

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