Natura, contesto ed agenti della Nuova evangelizzazione (Nona parte)

Traduzione italiana delle “Propositiones” 47-52 del Sinodo

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 15 novembre 2012 (ZENIT.org) – La nostra traduzione non ufficiale delle 58 Propositiones del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione continua con il testo delle Proposizioni 47-52.

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Proposizione 47: FORMAZIONE PER GLI EVANGELIZZATORI

Questo Sinodo ritiene che sia necessario istituire dei centri di formazione per la nuova evangelizzazione, dove i laici imparino a parlare della persona di Cristo in maniera persuasiva, adatta al nostro tempo e a gruppi specifici di persone (giovani, agnostici, anziani, eccetera).
Il cristocentrismo trinitario (cfr. Direttorio Generale per la Catechesi, 98-100) è il criterio più essenziale e fondamentale per la presentazione del messaggio del Vangelo nei tre momenti dell’evangelizzazione, sia per la proclamazione iniziale, la catechesi o la formazione continuata (cfr. DGC, 60-72). Tutto l’insegnamento e le risorse devono essere valutate in questa luce.

Proposizione 48: LA FAMIGLIA CRISTIANA

Istituita dal sacramento del matrimonio, la famiglia cristiana come Chiesa domestica è il luogo e primo agente nel dono della vita e dell’amore, la trasmissione della fede e la formazione della persona umana secondo i valori del Vangelo. Imitando Cristo, tutta la Chiesa deve dedicare se stessa al sostegno delle famiglie nella catechesi dei bambini e dei giovani. In molti casi i nonni avranno un ruolo molto importante.
Allo stesso tempo, la Nuova Evangelizzazione deve fare sforzi per affrontare i problemi significativi riguardo al matrimonio, nel caso dei divorziati e risposati, nella situazione dei loro figli, nella sorte dei coniugi abbandonati, nelle coppie che convivono senza il matrimonio e nella tendenza della società a ridefinire il matrimonio. La Chiesa, con cura materna e spirito evangelico, deve cercare delle risposte adeguate per queste situazioni, essendo un aspetto importante della nuova evangelizzazione.
Ogni piano pastorale di evangelizzazione deve comprendere anche un invito rispettoso a tutti coloro che vivono da soli, per sperimentare Dio nella famiglia della Chiesa.
È necessario educare le persone su come vivere la sessualità umana secondo l’antropologia cristiana, sia prima del matrimonio che durante il matrimonio stesso.
Il Sinodo guarda con favore quelle famiglie che lasciano le loro case per essere evangelizzatori per Cristo in altri Paesi e culture.

Proposizione 49: DIMENSIONE PASTORALE DEL MINISTERO ORDINATO

I padri sinodali incoraggiano i vescovi e i sacerdoti a conoscere la vita delle persone che servono in un modo più personale. Le persone cercano dei testimoni autentici e credibili nei loro vescovi e sacerdoti che vivono e modellano la fede e la Nuova Evangelizzazione. Il vescovo è un evangelizzatore che guida con l’esempio e condivide con tutti i battezzati la benedizione di essere chiamato ad evangelizzare.
Formazione permanente per il clero sulla nuova evangelizzazione e metodi di evangelizzazione nella diocesi e parrocchia sono necessari al fine di apprendere mezzi efficaci per mobilitare i laici ad impegnarsi nella nuova evangelizzazione.
Noi invitiamo i vescovi, in primo luogo i responsabili per tutta l’opera pastorale della Chiesa, a sviluppare un piano che animi ed accompagni in modo diretto e personale il lavoro pastorale del presbiterato, il nucleo della leadership decisiva della Nuova Evangelizzazione.
Confrontati con gli scandali riguardanti la vita e il ministero sacerdotale, che deploriamo profondamente, proponiamo tuttavia che, grazie ed incoraggiamenti siano dati al fedele servizio di tanti sacerdoti e che orientamenti pastorali vengano dati alle Chiese particolari su un piano pastorale presbiterale che è sistematico ed organizzato e che sostiene il   rinnovamento autentico della vita e del ministero dei sacerdoti, che sono i primi agenti della nuova evangelizzazione (cfr. Pastores dabo vobis, 2).
Affinché i sacerdoti siano adeguatamente preparati per il lavoro della Nuova Evangelizzazione, il Sinodo auspica che nella loro formazione si abbia cura di formarli in una spiritualità profonda, in una solida dottrina, nella capacità di comunicare nella catechesi e in una presa di coscienza dei moderni fenomeni culturali.
I seminari devono avere la nuova evangelizzazione come obiettivo, in modo che diventi il filo conduttore ed unificante nei programmi di formazione umana, spirituale, intellettuale e pastorale nell’ars celebrandi, nell’omiletica e nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione, che sono tutti elementi molto importanti della Nuova Evangelizzazione.
Il Sinodo riconosce ed incoraggia il lavoro dei diaconi il cui ministero rende un grande servizio alla Chiesa. Programmi di formazione continuata all’interno della diocesi devono essere anche disponibili per i diaconi.

Proposizione 50: VITA CONSACRATA

La vita consacrata, di uomini e donne, ha dato un contributo molto importante al lavoro di evangelizzazione della Chiesa nel corso della storia.
In questo momento di nuova evangelizzazione, il Sinodo chiede a tutti i religiosi, uomini e donne, e ai membri degli istituti secolari di vivere radicalmente e con gioia la loro identità di persone consacrate. La testimonianza di una vita che manifesta il primato di Dio e che, per mezzo della vita comune, esprime la forza umanizzante del Vangelo, è una potente proclamazione del Regno di Dio. La vita consacrata, pienamente evangelica ed evangelizzatrice, in profonda comunione con i pastori della Chiesa e in corresponsabilità con i laici, fedeli ai rispettivi carismi, offrirà un contributo significativo alla Nuova Evangelizzazione. Il Sinodo chiede agli Ordini religiosi e alle Congregazioni di essere totalmente disponibili per andare alle frontiere geografiche, sociali e culturali dell’evangelizzazione. Il Sinodo invita i religiosi a recarsi ai nuovi aeropaghi della missione.
Poiché la nuova evangelizzazione è essenzialmente una questione spirituale, il Sinodo sottolinea anche la grande importanza della vita contemplativa nella trasmissione della fede. L’antica tradizione della vita consacrata contemplativa nelle sue precedenti forme di vita comunitaria stabile di preghiera e di lavoro continua ad essere una potente fonte di grazia nella vita e nella missione della Chiesa. Il Sinodo auspica che la nuova evangelizzazione porterà molti altri fedeli ad abbracciare questa forma di vita.

Proposizione 51: GIOVANI E LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Nella Nuova Evangelizzazione, i giovani non sono solo il futuro ma anche il presente (e il dono) nella Chiesa. Essi non sono solo  destinatari ma anche agenti di evangelizzazione, in particolare con i loro coetanei. I giovani sono nella fase di ricerca della verità e del senso della vita che Gesù, che è la Verità e il loro amico, può  fornire.
Attraverso esemplari adulti cristiani, i santi, in particolare i giovani santi, e attraverso ministri giovanili impegnati, la Chiesa è visibile e credibile per i giovani.
Ovunque si trovino, a casa, a scuola o nella comunità cristiana, è necessario che gli evangelizzatori incontrino i giovani e trascorrano del tempo con loro, che propongano a loro e li accompagnino nella sequela di Gesù, li guidino per scoprire la loro vocazione nella vita e nella Chiesa. Mentre i media influenzano notevolmente il benessere fisico, emotivo, mentale e spirituale dei giovani, la Chiesa, attraverso la catechesi e la pastorale giovanile, si sforza di renderli capaci e di attrezzarli per discernere tra il bene e il male, di scegliere i valori del Vangelo piuttosto che i valori mondani, e a formare solide convinzioni di fede. Le celebrazioni della Giornata Mondiale della Gioventù e YouCat sono strumenti speciali della Nuova Evangelizzazione.

Proposizione 52: DIALOGO ECUMENICO

La dimensione ecumenica nell’impegno per la nuova evangelizzazione vanno evidenziati. Questo corrisponde alla preghiera del Signore Gesù “perc
hé tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21). La credibilità del nostro servizio al Vangelo sarà molto più grande se riusciamo a superare le nostre divisioni. Pur confermando l’identità cattolica e la comunione, la nuova evangelizzazione promuove la collaborazione ecumenica, il che dimostra quanto la fede data nel Battesimo ci unisce.
I Padri sinodali sono grati per il progresso nel dialogo ecumenico dal Concilio Vaticano II. Nonostante le difficoltà del passato, questo dialogo è stato dimostrato in modo particolare in questo Sinodo con la partecipazione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I,  l’arcivescovo di Canterbury, il dottor Rowan Williams, e dei delegati fraterni. I Padri sinodali esprimono il loro desiderio che la Chiesa continui il suo impegno in questo cammino di unità e di carità.

[Traduzione a cura di Paul De Maeyer]

[Domani, venerdì 16 novembre proporremo la traduzione delle ultime sei Proposizioni (53–58) del Sinodo. Mercoledì 14 novembre sono state pubblicate le Proposizioni 41–46]

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ZENIT Staff

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