Nasce negli Usa rete solidale per minori immigrati. Ma rimane clandestina

Partecipano sacerdoti, commercianti, medici, avvocati, attivisti e artisti, costretti ad agire di nascosto per evitare attacchi di gruppi anti-immigrati

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Nasce negli Stati Uniti una rete solidale per aiutare i bambini migranti che arrivano, spesso non accompagnati da adulti, da paesi del Centroamerica segnati da violenze e povertà. Sacerdoti, commercianti, medici, avvocati, attivisti ed artisti partecipano a questa iniziativa, costretti però a mantenersi nella clandestinità per evitare possibili attacchi di gruppi anti-immigrati. I cosiddetti “minuteman”, cioè le persone contro gli immigrati, “hanno armi e sono molto pericolosi”, riferisce Luz María Gallegos capogruppo della Todec, una delle associazioni più importanti che fornisce aiuto legale ai migranti a Los Angeles.

Tuttavia l’emergenza dei minori migranti va assumendo proporzioni spaventose, per cui vale la pena anche correre un rischio: “Abbiamo iniziato a chiamare tutti, chiese, organizzazioni, negozi e a considerare la possibilità di aiuti non solo economici, ma anche di trasporti da una città all’altra, e di cure mediche”, racconta la Gallegos. Ora “la collaborazione è arrivata ad un punto tale che riceviamo contatti e richieste da tutto il paese per entrare a far parte di questa rete”.

Le “unità”, come esse stesse si definiscono, iscritte alla rete sono finora 300. Tra questi: consultori medici e psicologici, negozi di vestiti, supermercati e chiese di diverse appartenenze religiose. Ma laddove crese la partecipazione, aumentano anche le pressioni. Negli ultimi giorni, infatti, l’associazione ha ricevuto centinaia di chiamate minatorie e minacce da parte di gruppi anti-migranti.  

Nonostante ciò, non si ferma la raccolta di fondi né la ricerca di avvocati disposti a difendere i minori per evitare il loro rientro forzato. Durante le collette pubbliche è stato annunciata anche l’apertura di tre centri per accogliere i bambini, ma anche questi non verranno resi pubblici per evitare ripercussioni dei gruppi anti-migranti sui bambini e le loro famiglie.

Fonte: Redattore Sociale

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ZENIT Staff

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