Nasce il Coordinamento Nazionale per la pace in Siria

L’obiettivo sarà quello di “aiutare e sostenere il popolo siriano a risorgere dalla guerra” attraverso iniziative di solidarietà concreta e diffusione di notizie

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È stato lanciato nei giorni scorsi a Roma un nuovo ponte di solidarietà che unisce l’Italia alla Siria in conflitto da ormai quasi quattro anni. Formato da “un gruppo di persone unite dal senso di responsabilità e dalla passione per questo Paese”, il Coordinamento Nazionale per la pace in Siria si prefigge l’obiettivo di “aiutare e sostenere il popolo siriano a risorgere dalla guerra”, si legge in un comunicato diffuso venerdì scorso.

I promotori del Coordinamento manifestano la propria disponibilità a impegnarsi “assieme alle altre nazioni e organizzazioni amiche”, avendo “i civili al centro del nostro interesse”. Un impegno fattivo, pronto a tradursi in un impegno “nelle emergenze e nella fase di ricostruzione e sviluppo nelle aree urbane e rurali devastate da quattro anni di guerra e terrorismo”.

Il Coordinamento denuncia che l’antica caratteristica multi-culturale e multi-religiosa della Siria è oggi vittima di “un piano di distruzione presentato sotto forma di lotta armata”. La guerriglia “contro Damasco – aggiungono – si è trasformata in uno scontro a base etnico-religiosa, per mano dei mercenari e jihadisti di vari gruppi armati provenienti da campi di addestramento, sostenuti e finanziati da forze regionali e internazionali, con l’obiettivo di creare caos e disordine”.

Quella che si sta palesando in Siria, pertanto, è “una invasione integralista che ha messo in serio pericolo tutto il Medio Oriente, in modo particolare le diverse comunità raligiose, compiendo stragi di innocenti e provocando pesanti perdite di vite umane”. Una delle finalità principali del Coordinamento sarà “sostenere i civili siriani appartenenti alle varie comunità religiose, facendoci voce delle loro necessità e bisogni”.

Strumento fondamentale sarà l’informazione, al fine di “presentare all’opinione pubblica il vero volto confessionale della Siria, che fino ad oggi è stato garantito dalla laicità dello Stato”. Il Coordinamento denuncia che “gli interessi dei potenti, appoggiati dai mezzi di comunicazione sono tantissimi”. “Ognuno – prosegue il comunicato – cerca di presentare i propri, camuffati da opere di solidarietà e di bene, facendo cadere nel tranello l’opinione pubblica. Pertanto saranno segnalate le varie iniziative per vagliarne la veridicità”. Il contributo del Coordinamento verte a sostenere i siriani “nella lotta per difendere il loro Stato libero, sovrano, laico e indipendente, senza interferire nelle scelte politiche volute dal popolo tramite le elezioni”.

Nel comunicato sono poi presentati i progetti. La promozione di “attività lavorative con l’istituzione di micro-imprese”, il “recupero del patrimonio storico-archeologico, le infrastrutture delle città distrutte”, “l’invio di volontari medici e personale sanitario” sono i tre principali obiettivi del Coordinamento.

Non meno importanti saranno le “iniziative per far luce sulla Siria e far conoscere il dramma che vive ogni giorno la gente, spossata da quattro anni di guerra e dalle sanzioni internazionali che ne hanno devastato economia, infrastrutture, lavoro e ridotta alla penuria di ogni mezzo di sussistenza”. Si citano in tal senso “la giornata di preghiera per la pace in Siria in continuità con quella convocata da papa Francesco alla vigilia dell’attacco USA, flash mob davanti alle ambasciate con annesse manifestazioni pacifiche organizzate, diffusione di newsletter, incontri pubblici, articoli, sostegno all’attività dei siriani in Italia, in Europa e nel mondo, sensibilizzazione dei giornalisti, tavole rotonde, testimonianze, creazione di piccoli circoli locali per la Siria e tanto altro”. Il tutto reperibile sul portale www.syriapax.org

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ZENIT Staff

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