Napoli: tutto pronto per la visita del Papa. "Perché qui le cose le facciamo per bene!"

Grandi numeri per le 24 ore di Bergoglio nella città partenopea: dai 6mila fedeli di Scampia ai 30mila di piazza del Plebiscito. E, nel fermento generale, si preparano bande musicali e fuochi d’artificio

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Sembra tranquilla Napoli alla vigilia della visita di domani di Papa Francesco. Ma girando per le strade, notoriamente affollate e caotiche, si notano dettagli che fanno percepire un certo fermento. A cominciare dai balconi dei rioni e delle stradine vicino il Duomo o in prossimità di piazza del Plebiscito dove il Papa celebrerà la grande Messa. Dalle finestre e dalle ringhiere di queste abitazioni, che appaiono come moderni presepi, sventolano bandiere e striscioni con la foto del Pontefice, recanti scritte del tipo “Benvenuto Santità” e “Francesco ti vogliamo bene!”.

I volontari sono in giro a fare sopralluoghi, la sala stampa è allestita e in Curia si lavora febbrilmente. Dal punto di vista logistico ogni cosa, poi, è pianificata nel dettaglio. Perché “a Napoli quando facciamo le cose le facciamo per bene!”, come spiega uno dei giovani operatori.

Tra l’altro mica si poteva organizzare tutto “all’acqua di rose”, anche perché per questa visita di Bergoglio – la terza in Campania – si parla di grandi numeri. Solo a Scampia, zona popolare alla estrema periferia della città partenopea, saranno domani 6100 le persone che incontreranno il Pontefice, secondo i dati forni dalla Curia diocesana. Tra questi 500 bambini e 800 fedeli delle comunità parrocchiali. Ognuno con la sua presenza regalerà al Papa uno scorcio delle diverse categorie sociali che abitano l’antico quartiere: la cultura e la legalità, i professionisti e gli emarginati, i lavoratori e i migranti.

Ancora di più saranno i fedeli che si recheranno in piazza del Plebiscito per la grande Messa celebrata da Francesco, affiancato dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Sepe, che si dice abbia insegnato al Papa uno dei passaggi più ‘forti’ della sua omelia. Ovvero il tipico: “A Maronn c’accompagni!”.

Oltre ai 4mila posti a sedere riservati agli inviti, sono previsti oltre 30mila posti in piedi nell’enorme piazza circolare. Vi saranno presenti anche i membri dell’Associazione nazionale interpreti della lingua dei segni (Animu), per dare la possibilità anche ai non udenti di seguire la celebrazione.

Ma non saranno solo le grandi folle a caratterizzare la visita del Santo Padre: nella soleggiata città italiana ci sarà anche tanta musica. A cominciare dalle sette bande musicali che suoneranno sul Lungomare dove Bergoglio incontrerà i giovani.

Giovani sono pure i diversi strumentisti, 350 per l’esattezza, provenienti dalle periferie napoletane e selezionati dalla Diocesi tra i gruppi di ragazzi che stanno seguendo un percorso educativo attraverso la musica. Questi, inoltre, saranno vestiti con gli abiti confezionati appositamente dai detenuti della Casa circondariale di Avellino. 

Altre bande musicali stazioneranno poi alla Rotonda Diaz, dove sono previsti 600 posti a sedere di cui 150 riservati a bambini e altri 150 ad anziani e giovani ammalati.

Numerosi ammalati, circa 800, saluteranno poi il Papa nella Basilica di Gesù Nuovo nell’incontro loro dedicato. Lì saranno presenti 20 degenti in barella, 30 in carrozzella, 120 ospedalizzate, 20 cappellani ospedalieri, accompagnati tutti da 120 membri della comunità parrocchiale e 40 confratelli di Papa Francesco, ovvero i padri gesuiti a cui è affidata la Basilica.

Prima di questa tappa, il Papa incontrerà il clero in Cattedrale. Anche qui un evento dai numeri da record: oltre 60 monache, 150 diaconi, 100 seminaristi, 200 religiose, 50 persone di curia e, dulcis in fundo, un migliaio di fedeli.

Insomma se Napoli voleva far sentire il suo tipico ‘calore’ ci è riuscita benissimo. E, per non farsi mancare nulla, la fine della visita del Santo Padre sarà pure salutata con uno spettacolo di fuochi d’artificio. Tra le curiosità da segnalare anche il piccolo dono-ricordo realizzato dalla Diocesi partenopea, in collaborazione con la Camera di Commercio, per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento: un fermacarte che raffigura Papa Francesco e il cardinale Sepe.

Perché a Napoli “le cose si fanno per bene!”, appunto.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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