Foto: Movimento Apostolico

Movimento Apostolico: inaugurato l’anno catechetico a Catanzaro

La cerimonia presieduta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone

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Ieri lunedi 24 ottobre, alle 17, nella parrocchia Maria Madre della Chiesa di Catanzaro, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, con una concelebrazione eucaristica, ha accolto il rinnovo dei voti temporanei di 27 consacrate nell’Istituto secolare “Maria Madre della Redenzione”, dando inizio alla catechesi organica, sistematica e permanente programmata dal Movimento Apostolico. Tema dell’evento, letto alla luce del Vangelo del Giorno del Signore, era La letizia dell’amore: il cammino delle famiglie. Accogliere, accompagnare, discernere, integrare.
È questo un momento importante per la vita dell’Istituto e per il Movimento Apostolico tutto, della cui spiritualità l’Istituto Secolare è parte integrante. L’uno e l’altro nascono dal cuore misericordioso della Vergine Maria, Madre della Redenzione, tramite Maria Marino che ne è l’ispiratrice e fondatrice, la cui “obbedienza, che è purissima sequela di Gesù Signore fino alla croce, fruttifica per la chiesa ed il mondo abbondanti benedizioni celesti”.
La celebrazione ha avuto inizio con il saluto all’arcivescovo da parte di don Francesco Brancaccio, assistente diocesano del Movimento, che ha sottolineato l’ecclesialità di questo gesto: “La Sua presenza – ha detto don Francesco riferendosi al presule – attesta che Cristo Signore è in mezzo al suo gregge per confortalo con il dono della Parola, sostenerlo con la tenerezza della divina misericordia, orientarlo perché cammini sulla giusta via dell’obbedienza allo Spirito Santo, che in ogni momento traccia per la sua Chiesa universale e particolare vie sicure”. Ha poi ricordato l’attualità ecclesiale del cammino del Movimento che “vuole vivere tutta la carità e la misericordia a sostegno delle famiglie, facendo proprio il desiderio che il Santo Padre Francesco ha manifestato a tutta la Chiesa”.
Al suo saluto è seguito quello della maestra delle novizie, Anna Guzzi, che a nome delle consacrate ha benedetto e ringraziato il Signore per la sollecitudine con cui il vescovo segue la loro la missione che è “annunzio e ricordo della Parola di Gesù a quanti non lo conoscono, invitando alla conversione e alla fede nel Vangelo, aiutando tutti a diventare vero Corpo di Cristo nella sua Chiesa, mostrando ad ognuno concretamente, nella pratica delle opere di misericordia spirituali e corporali, l’amore di Gesù e della Madre sua”.
Monsignor Bertolone, rivolgendo un paterno saluto alla fondatrice Maria Marino, al consiglio, alle consacrate, ed a tutto il sodalizio, ha evidenziato che “la gioia è il sentimento distintivo di chi vive del Vangelo e lo comunica agli altri, con il viso illuminato e sempre sereno, come quello di don Pino Puglisi anche nel momento di essere ucciso. Annunciate – questo l’augurio l’Arcivescovo – con gioia e passione il Vangelo, carissimi amici del Movimento Apostolico. Fate sì che ogni vostro ascoltatore possa incontrare lo sguardo amabile di Gesù che non si ferma all’esteriorità, ma legge in ciascuno di noi la vera immagine di Dio. Aiutate le persone ad incontrare e ad ascoltare quanto Gesù dice, mediante la catechesi sistematica, la pratica dei sacramenti e delle opere di misericordia; ma soprattutto aiutate ad aprire le orecchie e il cuore di chi ascolta, affinché ricordino la gioiosa parola battesimale: Effatà! È l’imperativo dello Spirito Santo, che apre le orecchie all’ascolto, perché sentano la Parola di consolazione e di gioia”.
Se nella prassi matrimoniale emerge spesso il contrasto tra osservanza esteriore di norme civili e verità dell’unione matrimoniale tra un uomo e una donna, per mons. Bertolone “è la gioia di Cristo che favorisce il parlare dell’amore coniugale fondato su Gesù, che, prima e al di là di osservanze meramente esteriori, eleva la donna e l’uomo al livello vero dell’amore, quello che proviene dallo Spirito Santo Amore”.
Sul tema che guiderà la catechesi annuale, alla luce dell’esortazione apostolica post-sinodale di papa Francesco, l’arcivescovo Bertolone ha ricordato che “la carta d’identità dell’apostolo dinamico e itinerante sta nella reciproca benevolenza, nel perdono reciproco, nei gesti di misericordia, che imitano il modo di fare dello Spirito Santo: è dalla Carità in persona, lo Spirito, che derivano, infatti, i gesti di tenerezza, riconciliazione, misericordia. Tale carta d’identità, carissimi – ha proseguito il presule –  sarà da voi comunicata anzi “mostrata” quest’anno a commento catechistico della allegria dell’amore, dell’Amoris laetitia, che voi illustrerete mediante i quattro verbi formulati da papa Francesco: “accompagnare”, con attenzione e premura soprattutto i figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito; “discernere”, in alcune situazioni dette irregolari”,  in modo che mai si pensi di ridurre le esigenze del Vangelo”; “accogliere” e integrare, ovvero spalancare la porta a tutti, cioè “comprendere”, “consolare”, “integrare”, evitando di imporre… una serie di norme come se fossero delle pietre, ottenendo con ciò l’effetto di farle sentire giudicate e abbandonate proprio da quella Madre che è chiamata a portare loro la misericordia di Dio”.

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ZENIT Staff

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