Mons. Ladaria: la Bibbia si comprende pienamente nella Chiesa

Interviene al Congresso di Madrid sulla Bibbia

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MADRID, mercoledì, 9 febbraio 2011 (ZENIT.org).- La Bibbia cristiana è nata nella Chiesa e solo nella Chiesa si può comprendere pienamente, ha affermato questo martedì il segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer.

Il presule è intervenuto al congresso “La Sacra Scrittura nella Chiesa”, che si celebra fino a questo mercoledì presso il Palazzo dei Congressi di Madrid (Spagna), con una conferenza sul tema “La Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa”.

“I rapporti tra la Sacra Scrittura e il Magistero ecclesiale sono certamente complessi”, ha riconosciuto il presule gesuita.

“Da un lato il primato della Parola di Dio deve essere sempre affermato chiaramente, dall’altro si deve anche affermare che la Scrittura non si può mai vedere separata dalla vita stessa della Chiesa che le ha dato origine e che, assistita dallo Spirito, ha determinato con decisioni solenni, fondate su una lunga tradizione, quali libri devono essere considerati ispirati dallo Spirito Santo ed entrano quindi nel canone delle Scritture”.

“La Chiesa è l’unico ambito adeguato per l’interpretazione della Scrittura come parola attuale di Dio, perché è l’ambito privilegiato dell’azione dello Spirito”, ha aggiunto.

In questo contesto, monsignor Ladaria ha collocato la funzione propria del Magistero, “che dall’ascolto della Parola trae ciò che deve proporre a tutti i fedeli come verità rivelata”.

“Non possiamo parlare della Scrittura senza la Tradizione viva della Chiesa che ce la propone come tale e senza il Magistero che con la sua autorità ha determinato i suoi preziosi limiti e giudica sulla sua interpretazione”, ha indicato il rappresentante vaticano, che ha mostrato come il canone dei libri rivelati fosse già stato presentato nel IV secolo da Sant’Atanasio (anno 367) e sia giunto fino alla sua determinazione nei concili di Firenze e di Trento.

“Dall’altro lato la stessa tradizione della Chiesa e il suo Magistero vivo ci indicano il primato della Sacra Scrittura, Parola di Dio in un senso del tutto singolare, come appare innanzitutto nella liturgia della Chiesa”, ha proseguito il presule.

Il principio “lex orandi, lex credendi”, “la legge della preghiera è la legge della fede”, “si applica anche qui e ci mostra il posto privilegiato che la Scrittura ha nella vita della Chiesa e deve quindi avere nella vita di ogni fedele cristiano”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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