Archbishop Paul Richard Gallagher

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Mons. Gallagher: "Libertà di religione è cartina di tornasole di tutti gli altri diritti"

Il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati è intervenuto al Consiglio ministeriale dell’Osce, parlando di libertà, lotta al terrorismo, uguaglianza uomo-donna, economia, ambiente

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“Dobbiamo prendere atto, con profonda preoccupazione, che nell’intera area Osce molte persone e comunità sono soggette a minacce, atti di ostilità e di violenza a causa della loro identità razziale, etnica o religiosa”. Così mons. Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto stamattina, nel corso dei lavori del XXI Consiglio ministeriale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) in svolgimento a Belgrado.

Il diplomatico ha sottolineato come “la Santa Sede e la Chiesa cattolica continuano a essere vicine a quanti soffrono e sono esposti alla violenza, non solo attraverso l’assistenza pastorale e il sostegno materiale, ma anche con l’impegno a difendere la dignità umana”. In questo contesto, resta immutata la fiducia nell’Osce.

“Per quanto riguarda l’intolleranza e la discriminazione, una delle lezioni apprese negli ultimi anni è che ormai è superato parlare di comunità minoritarie e maggioritarie, poiché le vittime possono appartenere a entrambe – ha detto mons. Gallagher, come riporta l’Osservatore Romano -. In particolare, nel caso dei cristiani, è riconosciuto che subiscono persecuzioni in numerosi Paesi, ma anche laddove sono la maggioranza possono essere, in modi sottili, soggetti a certe limitazioni dei loro diritti. Pertanto, tutte le forme di intolleranza religiosa e di discriminazione devono essere identificate con attenzione e affrontate allo stesso modo”.

Pertanto mons. Gallagher ha rilevato che la difesa dei diritti umani è correlata alla libertà di religione e di credo. Su questo tema – ha proseguito – è particolarmente impegnata la Santa Sede, “non perché ignora le altre libertà, ma perché la libertà di religione o di credo è la cartina di tornasole per il rispetto di tutti gli altri diritti umani e delle libertà fondamentali”. La Santa Sede – la riflessione del presule – “è convinta che il ‘credo’ contribuisca, sia per l’individuo sia per le comunità, al rispetto della libertà di pensiero, alla ricerca di verità, alla giustizia personale e sociale e allo stato di diritto, che sono tutti necessari se deve esistere un rapporto giusto tra cittadini, istituzioni e Stati”.

Mons. Gallagher ha poi affrontato la questione della parità tra uomo e donna, facendo dei distinguo. “La Santa Sede – ha detto – appoggia tutti gli impegni volti a una vera e autentica uguaglianza tra donna e uomo, molti dei quali devono essere ancora pienamente attuati”. Tuttavia, ribadendo quanto contenuto nel Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, ha precisato che “il ‘maschile’ e il ‘femminile’ differenziano due individui di uguale dignità, che non riflettono però un’uguaglianza statica, perché lo specifico femminile è diverso dallo specifico maschile e questa diversità nell’uguaglianza è arricchente e indispensabile per un’armoniosa convivenza umana”.

La linea di papa Francesco, tracciata nell’enciclica Laudato Si’, è poi stata seguita da mons. Gallagher a proposito dei temi economico e ambientale. “L’abuso e la distruzione dell’ambiente sono accompagnati anche da un inarrestabile processo di esclusione – ha affermato -. L’esclusione economica e sociale è una negazione della fraternità umana e un grave crimine contro i diritti umani e l’ambiente”. Secondo il segretario vaticano, “a soffrire di più per questi crimini sono i più poveri: sono emarginati dalla società, costretti a vivere di ciò che viene scartato e soffrono ingiustamente a causa dell’abuso dell’ambiente”. Sono – ha aggiunto – “parte dell’attuale ‘cultura dello scarto’, che è diffusa e che continua a crescere in silenzio”.

Dalla Santa Sede è giunto dunque un appello alla concretezza, perché gli “impegni solenni non bastano più”. Mons. Gallagher ha affermato che “il nostro mondo esige dai suoi leader una volontà politica efficace, pratica e costante, come anche passi concreti e azioni immediate per preservare e migliorare l’ambiente naturale, ponendo così al più presto fine all’esclusione sociale ed economica con le sue tragiche conseguenze: la tratta di persone, il commercio di organi e tessuti umani, lo sfruttamento sessuale di bambini e bambine, il lavoro schiavo, compresa la prostituzione, il traffico di droga e di armi, il terrorismo e il crimine organizzato internazionale”.

Il segretario della Santa Sede ha sottolineato come “cercare di risolvere le dispute facendo ricorso alle armi piuttosto che ad uno sforzo sincero per trovare soluzioni negoziate è uno sviluppo negativo nella nostra regione”. Del resto, la Santa Sede “sostiene e incoraggia il dialogo costruttivo nella ricerca di soluzioni e strumenti migliori per mantenere la pace e la sicurezza”.

Di qui l’apprezzamento nei confronti dell’Osce per il suo impegno volto a “rafforzare il coordinamento e la coesione nel far fronte alle minacce transnazionali, compresa la lotta al terrorismo; nel combattere la minaccia dei precursori illegali di droghe e sostanze chimiche; nel promuovere un quadro strategico per le attività di polizia; e nel promuovere misure nell’ambito della cyber-sicurezza”. Questi gesti – ha concluso mons. Gallagher – “hanno un’importanza inerente come contributo alla tutela dei diritti degli esseri umani”.

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ZENIT Staff

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