Milano: preghiera ecumenica per i cristiani perseguitati in Medio Oriente

Domani, alla vigilia della giornata di preghiera indetta dalla Cei, l’appuntamento con il cardinale Scola insieme alla Comunità ebraica, i rappresentanti islamici e di altre religioni

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In una Milano deserta per le vacanze, il cardinale Angelo Scola raccoglie i pochi cittadini rimasti nell’arcidiocesi per pregare per i cristiani perseguitati in Iraq e in Medio Oriente. Sono ormai una triste costante, infatti, le quotidiane notizie di fedeli vittime di drammatiche violenze, perseguitati e uccisi a causa del loro credo. Per questo il porporato ha organizzato per domani, giovedì 14 agosto, un incontro interreligioso di preghiera per far sì che la forza del dialogo e della comune orazione sia di sostegno a questi moderni martiri.

“Di fronte alla drammaticità della condizione cui sono sottoposti i cristiani e altre minoranze religiose in Iraq” – spiega quindi un comunicato dell’arcidiocesi ambrosiana -, e “con l’intento di rendere sempre più profonda e consapevole la nostra partecipazione, come l’eco degli interventi di Papa Francesco, dell’arcivescovo Angelo Scola e del presidente del Tribunale rabbinico del Nord e Centro Italia Giuseppe Laras testimonia”, la Diocesi di Milano si riunirà assieme alla Comunità ebraica, ai rappresentanti delle Comunità islamiche e di altre religioni presenti in città domani alle 19, “alla vigilia della giornata di preghiera indetta dalla Chiesa italiana per il 15 agosto” dal titolo “Noi non possiamo tacere”.

L’incontro ospiterà riflessioni “sulla gravissima persecuzione di tutte el minoranze religiose nel Nord dell’Iraq”; si terranno poi momenti di preghiera e proclamazione di salmi nella sala delle Colonne del Nuovo Grande Museo del Duomo. Un luogo scelto proprio perchè “neutro”: né una chiesa, né una moschea o una sinagoga.

L’evento è aperto a tutti, il cardinale Scola e gli altri rappresentanti religiosi hanno invitato a parteciparvi tutti coloro che, “credenti di qualsiasi credo religioso o non credenti, intendono unirsi a questo momento di riflessione e solidarietà”.

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ZENIT Staff

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