Cardinale Renato Corti - Foto: Arcidiocesi di Milano

Milano, l'arcivescovo Scola accoglie in Duomo il neo cardinale Renato Corti

Il porporato celebra la Messa per l’Immacolata: “Nel Collegio Cardinalizio sono chiamato al discernimento”. Scola: “Il Papa ha riconosciuto il tuo volto benefico per la Chiesa tutta”

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“Papa Francesco eleggendoti a cardinale ha riconosciuto il tuo volto benefico per la Chiesa tutta”. Con queste parole di affetto e riconoscenza, l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha accolto ieri mattina in Duomo il neo cardinale Renato Corti, già vicario generale della Diocesi ambrosiana per volontà dell’allora arcivescovo ambrosiano Carlo Maria Martini, poi vescovo di Novara e dal 19 novembre scorso insignito da Papa Francesco della porpora cardinalizia.
Il neo cardinale ha presieduto la Messa nella solennità dell’Immacolata Concezione. Nella sua omelia ha confidato: “Entrando, Cardinale Renato Corti in Duomo Milanoper volontà del Papa, nel Collegio Cardinalizio mi pare di essere chiamato, in particolare, a seguire attentamente il cammino della Chiesa, anche a livello universale, e di esprimere qualche saggio consiglio sui suoi passi perché siano una tradizione genuina del Vangelo oggi. Mi chiedo onestamente se ne sarò capace”.
“Certo – ha aggiunto il porporato – dovrò mettere in conto, giorno per giorno, un serio lavoro di discernimento. Sarà importante conoscerne e osservarne le regole fondamentali, per poi esprimerle nei modi più opportuni. So che a questo servizio è chiamato ogni vescovo. Sono chiamati anche tutti i sacerdoti, loro stretti collaboratori. Siete coinvolti tutti voi laici, dal mattino alla sera, in casa vostra e negli ambiti della vostra responsabilità professionale e sociale”.
Secondo il neo porporato, “l’urgenza di un costruttivo discernimento ecclesiale è veramente grande”. Nello stesso tempo, “si tratta di qualcosa di molto delicato e complesso” che “chiede molto ascolto, spazio per lo studio dei problemi, immersione nella preghiera, meditazione delle Sacre Scritture, frequentazione della scuola dei Santi, grande amore alla Chiesa e, con questo amore in cuore, mettere in conto il passo difficile della parresia, che è franchezza e disponibilità a correre qualche rischio a causa del Signore”.
Riflettendo poi sulla figura di Maria, nel giorno della Festa dell’Immacolata, il cardinale ha sottolineato: “In Maria il pensiero di Dio si è realizzato in maniera singolarmente piena: l’amore di Dio e quello della creatura umana si sono incontrati pienamente. Cardinale Renato Corti in Duomo MilanoMaria è diventata l’immagine perfetta di ciò a cui noi tutti siamo chiamati da Dio”.
Per questo ha chiesto a tutti i fedeli di tenere vivo “il profilo mariano”, quale “grande dono alla Chiesa”. Come diceva Giovanni Paolo II, ha ricordato Corti: “Maria allude alla dimensione interiore della Chiesa, Questo profilo mariano, è altrettanto – se non lo è di più – fondamentale e caratterizzante per la Chiesa quanto il profilo apostolico e petrino, al quale è profondamente unito”. Il compito di Pietro “è quello di aiutare ogni cristiano ad essere simile a Maria”.
In conclusione, il neo cardinale ha rammentato la testimonianza di Suor Elisabetta della Trinità, recentemente canonizzata. che nel diario durante l’ultimo Ritiro della sua vita, compiuto attorno alla festa dell’Assunzione di Maria (1906), scrisse: “Questo è il mio nome: Laudem gloriae”. “Intendeva dire: desidero che tutta la mia vita divenga lode e gloria al Signore in ogni circostanza, facile o difficile che sia. Vogliamo dirlo anche noi?”

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ZENIT Staff

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