A boat carrying migrants trying to reach Europe

Foto © Guardia di Finanza - Ufficio Centrale Relazioni con il Pubblico

Migranti: tra ieri e oggi nuove tragedie nel Mediterraneo

Uomini di Emergency hanno recuperato ieri i corpi di 4 migranti rinchiusi in una stiva morti per asfissia. Il più piccolo aveva 13 anni. In mattinata un ennesimo naufragio al largo di Lesbo

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Aveva 13 anni il più piccolo dei quattro rifugiati ritrovati morti ieri per asfissia nella stiva di un vecchio peschereccio semi affondato nel canale di Sicilia, a 17 miglia dalle coste libiche. Insieme a loro i soccorsi della nave Responder di Moas e di Emergency, coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera, hanno ritrovato nella stiva altre due persone, ancora vive ma in gravi condizioni.
Il naufragio dell’imbarcazione è stato causato dal sovraccarico di migranti: circa 352 persone in totale, tra cui, poco meno della metà donne e bambini. Nel complesso, ieri sono stati salvati 945 migranti e rifugiati nel corso di sei operazioni di soccorso.
Come se non bastasse, questa mattina, una nuova tragedia si è verificata nel mar Mediterraneo, dove la Guardia Costiera greca ha recuperato quattro corpi annegati nel capovolgimento di un gommone al largo di Lesbo partito dalle coste turche. Secondo le prime ricostruzioni, si tratta di due bambini e due adulti.
L’allerta rimane alta nel Mediterraneo. Intanto, sul piano politico – informa L’Osservatore Romano – la Commissione europea ha approvato oggi una proposta di revisione delle regole comunitarie in maniera di immigrazione che stabilisce che le modalità di gestione dei richiedenti asilo saranno, in un prossimo futuro, meno nazionali e più europee. In particolare, si propone di sostituire le attuali direttive per le procedure di asilo e sulla qualifica di beneficiario di protezione internazionale, con altrettanti regolamenti più specifici. Questo implica meno discrezionalità per gli  Stati membri: le direttive fissano un obiettivo, lasciando ai Governi il compito di definire il modo per raggiungerlo, mentre i regolamenti stabiliscono anche il percorso da seguire. La Commissione propone inoltre di introdurre una sola lista di Paesi sicuri per sostituire le 28 liste nazionali attualmente in vigore.
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ZENIT Staff

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