Migranti. Mons. Galantino: “Necessaria una legge sull’integrazione”

Secondo il segretario generale della Cei, l’Italia si sta mostrando più accogliente dell’Europa, tuttavia “possiamo e dobbiamo fare di più”

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Ciò che si è svolto ieri a Lampedusa ha rappresentato l’altra faccia della medaglia di un dramma dei nostri giorni. Per i migranti non c’è solo “difficoltà, tristezza e a volte tragedia” e la presenza di “centinaia di studenti italiani ed europei ieri riuniti per discutere di diritti umani” nell’isola, nel giorno della memoria dei migranti periti in mare, è stata una “rappresentazione viva e visibile di entusiasmo, pace e speranza”.
Così si è espresso monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della tavola rotonda sul tema, Migranti: dai muri all’accoglienza e all’inclusione nell’Europa dei diritti, ospitata stamattina dalla CISL.
L’Europa, ha denunciato il presule, rimane ancora “molto debole e cieca”, nella misura in cui continua ad “ergere muri”. Al contrario, l’Italia si impegna “piuttosto bene” nel processo di integrazione, tuttavia ciò “non basta”, in quanto “non si possono salvare le persone e poi non offrirgli una possibilità di futuro”.
La commemorazione di ieri a Lampedusa, quindi, rappresenta “uno schiaffo alla democrazia europea, incapace di salvaguardare e proteggere persone in fuga da situazioni drammatiche create anche dalla politica estera e da scelte economiche europee”, ha affermato Galantino. In ogni caso, ha aggiunto, “non saranno i muri o le politiche di chiusura a fermare l’onda costante degli arrivi”.
La politiche di integrazione, ha proseguito il segretario generale della Cei, presentano “tre strade imprescindibili da percorrere”, la prima delle quali sta nella risoluzione delle “ragioni economiche che determinano le partenze”, quindi nel determinare “situazioni positive” nei luoghi di provenienza, attraverso la “cooperazione internazionale”. A questo proposito, monsignor Galantino, ha dichiarato di nutrire “buone aspettative” nei confronti di progetti come Migration Compact ed altre realizzazioni a cura della Caritas Italiana e della FOCSIV.
È necessario, poi, “trovare il modo di convivere con chi è già arrivato o sta arrivando”, e trovare “il coraggio di creare un sistema mondiale ed europeo di corridoi umanitari”, verso i Paesi disponibili all’accoglienza, precludendo così il passo alla “tratta di esseri umani oggi gestita da mafie e terrorismo”.
Monsignor Galantino ha poi menzionato alcuni dati: nonostante alla fine del 2015 i migranti fossero 16 milioni in tutto il mondo, registrando un +12% rispetto all’anno precedente, “nessuno stato europeo è nella top ten dei principali paesi di accoglienza nonostante la nostra Europa accolga circa 52 milioni di immigrati comunitari e non comunitari, con un tasso di crescita in costante aumento”.
Gli unici due paesi in cui la percentuale dei migranti supera l’1% sono Malta e Svezia: la prima, essendo “notoriamente terra di sbarco”, la seconda in quanto “meta ideale perché predilige l’asilo politico come strumento di accoglienza”.
Da parte sua, “l’Italia è agli ultimi posti in Europa per incidenza dei rifugiati sulla popolazione, con un tasso di 1,9 ogni mille abitanti e un tasso del 3 per cento di richiedenti asilo”. Attualmente sono accolti nel nostro paese “circa 160 mila tra richiedenti asilo e rifugiati di cui 30 mila nelle strutture ecclesiali” ed in base a questi numeri, “forse possiamo e dobbiamo fare tutti di più”, ha commentato Galantino.
In risposta a chi sospetta le migrazioni siano “un fenomeno in grado di danneggiare la nostra economia e il nostro mercato del lavoro”, il presule ha citato il Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes 2014, dove i migranti sono descritti come “attori di sviluppo”. Inoltre, essi “rappresentano senza meno una risorsa per un Paese altrimenti destinato a spegnersi inesorabilmente”.
Il fenomeno migratorio, tuttavia, non è solo una questione di “numeri”, anzi, andrebbe innanzitutto approcciato in una chiave di “mobilità umana”, in grado di portare una “rigenerazione nel nostro paese”, anche grazie alle “storie” e agli “insegnamenti” che porta e di cui “tutti dovremmo beneficiare, per la nostra crescita umana e anche spirituale”.
Non basta la “sola accoglienza”, ha rimarcato Galantino; è necessaria la “completa integrazione”, per la quale servirebbe una “legge specifica”, che punti in particolare “sulla valorizzazione delle competenze degli immigrati”, molti dei quali giungono nel nostro paese che sono già “laureati, tecnici, professionisti in molti settori”.
A tal proposito, il segretario della Cei ha definito “bella ed apprezzabile”, l’estensione da parte del Governo del “bonus cultura anche ai diciottenni immigrati, come l’iniziativa del Ministero dell’Interno di istituire borse di studio per rifugiati nelle nostre Università”. In ogni caso, l’Italia “da sola non ha la forza di rispondere efficacemente a questa sfida davvero troppo grande”, mentre “da Strasburgo arrivano risposte troppo tiepide e non definitive”.
Il nemico più grande che va combattuto è tuttavia la “indifferenza”, che “impedisce la nostra apertura verso un’altra persona, la nostra capacità di commuoverci alla vista della sofferenza umana”. Solo se riusciremo a liberare il fenomeno migratorio da “deformanti e disinformate equazioni”, potremo guardare alla nostra contemporaneità dalla prospettiva di “quelli che non ce la fanno”, ha poi concluso monsignor Galantino.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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