Migranti: Azione Cattolica esorta a rilanciare il “sogno comune”

La presidenza nazionale denuncia: “L’Europa si è rivelata fragile e disunita”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Con riferimento ai “drammatici” e sempre più “dolorosi e preoccupanti” eventi legati al fenomeno delle migrazioni, la Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana si unisce “alla preghiera del Papa e della Chiesa, affinché il Signore possa dare sostegno e consolazione all’umanità afflitta e in cerca di speranza”.

In una nota, l’Azione Cattolica osserva come “la presenza dei migranti nel cuore dell’Europa, da Budapest a Berlino, da Vienna a Londra, mostra in modo evidente che la questione migratoria riguarda tutti gli Stati europei, e non solo quelli affacciati sul Mar Mediterraneo”.

Secondo l’Azione Cattolica “non si tratta di un fenomeno contingente, ma radicato nella storia plurisecolare del nostro continente”, sebbene, per troppo tempo, il fenomeno migratorio verso l’Europa sia stato rappresentato “come un’emergenza, da affrontare con azioni umanitarie ma non con interventi strategici e pianificati”.

Da un lato, sottolinea la nota, bisogna ricordare le “cause profonde” delle migrazioni, spesso legate anche a “scelte economiche e politiche rispetto alle quali l’Occidente ha molte responsabilità, passate e recenti”.

In secondo luogo, “il giudizio globale nei confronti del fenomeno migratorio va tenuto distinto dalle modalità di gestione dell’accoglienza”, per la quale l’Europa si è dimostrata “fragile e disunita”, non riuscendo a mettere in campo un “vero piano d’integrazione” ma lasciando spazio, nei singoli Paesi, a “situazioni sempre più emergenziali e disumanizzanti”, quando serve, invece, “una risposta corale e collettiva dell’intero continente europeo”.

“È sul governo di queste questioni – prosegue la nota – che l’Europa morirà o potrà risorgere. Come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il sogno europeo nacque come risposta profetica alla Seconda Guerra Mondiale, con uno scatto in avanti della coscienza comune, alla ricerca di una pace vera. È dunque sulla capacità di rispondere alla crisi attuale del sistema internazionale, che Papa Francesco ha definito «Terza Guerra Mondiale a pezzi», che l’Europa è chiamata a misurare il suo calore attuale. Per questo sembrano inopportune proposte emergenziali come la sospensione degli accordi di Schengen: il progetto europeo vacilla se mette in discussione i suoi stessi capisaldi, ovvero quella cultura dell’incontro che animò i padri fondatori”.

I membri della presidenza di Azione cattolica sentono dunque “la responsabilità di promuovere riflessioni costruttive e concrete azioni di accoglienza e fraternità, che non siano dominate dalla paura e dallo sgomento”.

Di seguito esortano i soci di AC a “considerare il fenomeno migratorio nella sua complessità. In quanto tale, esso potrà risolversi non grazie a un singolo evento, ma avviando un processo che abbia al centro la dignità della persona e lo spirito evangelico di misericordia e accoglienza”.

“Allo stesso tempo, nessuno può sentirsi estraneo alle vicende di questi giorni. Ciascuno di noi, dunque, ha il compito di non lasciare prevalere l’indifferenza e la superficialità, ma di impegnarsi in prima persona, anche nei propri contesti locali, affinché la solidarietà e la sapienza prevalgano sull’egoismo e l’impulsività”, conclude poi la nota della presidenza nazionale di Azione Cattolica.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione