Michele La Ginestra: "Il sorriso salverà il mondo!"

Intervista al direttore artistico del Teatro Sette di Roma che racconta il suo percorso artistico e umano

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Marito e padre di due figli, prima che attore di successo tra teatro e TV, Michele La Ginestra, direttore artistico del Teatro Sette di Roma, ne ha fatta di strada dall’oratorio a oggi! L’energia e il sorriso dell’attore romano non si sottraggono alle domande per confrontarsi con il mondo dei giovani.
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Il teatro è una realtà di crescita in molti oratori e centri giovanili.Michele da adolescente capì subito che quella sarebbe stata la sua strada?
Sognavo il teatro già a quindici anni e interpretare Rugantino al teatro Sistina fu la realizzazione di qualcosa di straordinario. Tuttavia responsabilmente m’iscrissi anche all’università, infatti sono laureato in Giurisprudenza.In famiglia io sono l’avvocato!
Al cinema come nelle fiction, raccontare la famiglia è sempre una tematica di successo: perché dopo tanti anni l’interesse degli spettatori non cala secondo te?
E’ qualcosa che attrae sempre perché tutti conosciamo cosa vuol dire essere famiglia.Allo stesso modo le storie d’amore non rischiano crolli di ascolto poiché tutti in fondo conosciamo l’amore!
Oggi il teatro resta uno spazio culturale d’interesse per giovani o si preferisce sprofondare tra divano e tv?
Il mezzo teatrale permetterà sempre ai giovani di volare con la fantasia.Ogni spettacolo è particolare ed unico ed anche i giovani sul palcoscenico sperimentano la bellezza e la fatica di portare in scena la realtà.
Un artista della tua generazione ha incontrato difficoltà nel conoscere la generazione dei social network?
No, perché sono sempre stato all’avanguardia! Sono un fruitore dei social network e comunichiamo divertimento attraverso di essi per raggiungere un pubblico giovanile.Voglio “urlare” che facciamo un teatro geniale, che ispira alla riflessione e trasmette messaggi positivi.
Approcciare in rete e relazionarsi con altri tramite chat è un metodo comunicativo che condividi?
Si rischia di camuffare la realtà mentre nella vita non dovremmo nasconderci.Il rapporto personale è sempre da preferire perché permette di migliorare noi stessi nel confronto con gli altri.L’approccio da social io li eviterei perché non ci permettono di crescere, in quanto evitiamo la realtà.Esistono in rete foto e profili non veritieri che celano tanta insicurezza e timidezza.
La scuola e l’università sono luoghi per crescere e imparare, ma anche per confrontarsi.Quale è stata la tua esperienza?
Il primo luogo di crescita per l’essere umano è senza dubbio la famiglia. Tutti i nostri figli trascorrono molte ore a scuola, che è anche spazio di confronto su tanti aspetti.I professori tentano di dare spazi di discussione riservati ai ragazzi che dovrebbero maggiormente valorizzarli, penso alle assemblee d’istituto.
Il confronto tra compagni di scuola è necessario per crescere, ma molti vivono disinformati e fuori dalla realtà.
Quale consideri sia il personaggio biblico più simpatico?
Penso al sogno di Giuseppe che non avrebbe compreso la maternità improvvisa di Maria.Poteva sbattersi giorni interi, invece è un uomo che si è fidato.I sognatori hanno una ricchezza enorme perché rappresentano il desiderio di ciascuno di volare alto, affidandosi all’altro! Invito tutti a credere nei sogni! Dostoevskij scriveva che “La bellezza salverà il mondo”, anche l’ironia avrà un contributo simile? Piuttosto che l’ironia sono convinto che il sorriso sia la chiave di lettura per risolvere qualsiasi problema.
 

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Giuseppe Scarlato

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