Ricordo che la nonna, una o due volte al mese, andava a trovare la mamma. Avida di sole, tanto raro in quel periodo e altrettanto da lei ricercato, si sedeva in cortile, nella poltrona preparata appositamente per lei.
Una volta, dopo averla affettuosamente salutata, mi sono intrattenuto in piedi davanti a lei, pensando di farle enorme piacere. Ma dopo pochi minuti la vedo, stranamente infastidita della mia presenza, con la mano tesa accenna a salutarmi.
M’affrettai a ricambiare il saluto per tornarmene a casa, ma con un piccolo cruccio: chissà perché la nonna, sempre così affettuosa con me, così contenta di vedermi, questa volta mi ha quasi cacciato via.
Alla sera al telefono confidai questa ombra alla mamma: “La nonna m’ha detto di dirti che non sei trasparente! Tu sai quanto la nonna ami il sole. Uno dei motivi per cui viene volentieri a trovarmi è di poterselo godere in quel cortile, sedendosi in quella poltrona.
Non aveva il coraggio di dirtelo, ma tu oggi con la tua mole, in piedi davanti a lei, le facevi ombra: per alcuni lunghi minuti le hai tolto il sole.”
Che lezione! Proprio ieri, nel fare un piacere a un mio confratello, mi sono accorto d’averlo infastidito, perché? Ho capito che sono trasparente quando, servendolo, lo faccio sentire più importante di me; lo espongo al sole dell’amore vero, amandolo con gratuità.
Ciao da p. Andrea
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