Messa del Crisma durante una sede vacante diocesana

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Nella sua consueta rubrica di liturgia, padre McNamara risponde oggi ad una domanda di un nostro lettore in Malaysia.

Nel dicembre scorso, papa Francesco ha accettato le dimissioni del nostro arcivescovo, che poi è stato nominato amministratore, fino alla nomina del nuovo vescovo. Durante questo periodo, i sacerdoti della diocesi hanno omesso il nome del vescovo nella Preghiera eucaristica. Volevo quindi chiedere: durante una “sede vacante” diocesana il vescovo emerito può celebrare la Messa del Crisma con i sacerdoti della diocesi, nella consapevolezza che essa simboleggia l’unità tra il vescovo e i suoi sacerdoti ? — B.E., Malaysia

Se ho capito bene la situazione descritta dal nostro lettore, le dimissioni del vescovo sono state accettate dal Papa, che poi lo ha nominato amministratore. In questo caso il vescovo sarebbe, propriamente parlando, l’amministratore apostolico della diocesi fino alla nomina di un suo successore.

In questo caso, il vescovo mantiene tutti i poteri propri del Vescovo diocesano e come amministratore apostolico – se la sede è vacante o no – va nominato nella preghiera eucaristica e può anche presiedere la Messa crismale.

La figura dell’amministratore apostolico temporaneo viene usata molto frequentemente oggi, anche se non viene menzionato nell’attuale Codice di Diritto Canonico. Di norma è un vescovo nominato a guidare una diocesi per un certo periodo. A parte il caso del vescovo emerito, quando un vescovo viene trasferito in un’altra diocesi a volte, è nominato amministratore apostolico della sua ex diocesi. Rimane in carica fino alla presa di possesso della nuova diocesi o, a volte fino alla nomina di un suo successore, cosicché per un certo periodo guida effettivamente due diocesi.

In alcuni casi il Papa nominerà un vescovo di una diocesi vicina come amministratore apostolico della diocesi, affinché venga guidata da qualcuno che ha tutti i poteri del ministero episcopale. Di norma, questo viene fatto solo quando nella diocesi in questione ci sono delle difficoltà particolari.

Se il Papa non prende alcuna decisione del genere, allora il periodo di sede vacante diocesana inizia con l’annuncio ufficiale delle dimissioni o trasferimento del vescovo.

In conformità con il diritto canonico, un amministratore diocesano è eletto dal consiglio diocesano dei consultori per amministrare la sede vacante fino alla nomina del nuovo vescovo e la sua presa di possesso della diocesi. L’amministratore diocesano è di solito un sacerdote, ma potrebbe anche essere un vescovo ausiliare, che non è candidato alla successione della sede vacante.

Non viene menzionato nella preghiera eucaristica. Se è l’unico ausiliare, allora può essere menzionato come tale nello stesso modo di prima della sede vacante.

L’amministratore diocesano ha quasi tutti i poteri del vescovo, con alcune restrizioni. Non può cambiare le disposizioni scritte fatte dall’ex vescovo né introdurre importanti innovazioni. Non può neppure fare tutto quello che richiede l’ordinazione episcopale.

Se l’amministratore diocesano è un vescovo ausiliare, allora può celebrare la Messa crismale. Se invece è un sacerdote, allora potrebbe invitare un vescovo a presiedere la Messa del Crisma e benedire gli oli santi, oppure decidere di non tenere la Messa crismale, procurandosi gli oli da una diocesi vicina.

Ad esempio, in una diocesi irlandese non si è tenuta la Messa crismale durante una sede vacante dal 2009 al 2013. In quest’ultimo anno, il nunzio apostolico ha presieduto la Messa del Crisma, durante la quale gli oli da utilizzare nell’ordinazione del vescovo eletto sono stati debitamente consacrati.

Entrambe le soluzioni sono possibili. È vero che l’unità dei presbiteri attorno al proprio vescovo è particolarmente sentita durante la Messa crismale. Essa ha tuttavia anche uno scopo pratico, che rimane anche quando la sede è vacante.

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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ZENIT Staff

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