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Maternità surrogata: nuova discussione al Consiglio d'Europa

Il Rapporto che intende legittimare la gestazione per altri gratuita è stato bocciato, ma si attende l’esito del dibattito sulle “raccomandazioni”

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Il 21 settembre a Parigi è stato discusso un altro Rapporto sulla maternità surrogata al Consiglio d’Europa a porte chiuse.
I primi commenti che escono dal dibattito, non ancora del tutto terminato, sono moderatamente positivi. Sophia Kuby, di Alliance Defending Freedom International, dichiara: “La Commissione  del Consiglio d’Europa ha rigettato il secondo Rapporto, in un anno, sulla maternità surrogata. Il Rapporto che era favorevole ad accordi no- profit sulla maternità surrogata è stato rigettato con 19 voti contrari e 17 favorevoli”. Non è ancora vittoria però, spiegano Kuby e Leo van Doesburg, del Movimento Politico Cristiano Europeo-ECPM, perché la Commissione sta discutendo le raccomandazioni. Si vedrà.
Il Consiglio d’Europa non è nuovo al dibattito su questa discussa tematica, tanto che Fafce-Federazione delle associazioni familiari cattoliche europee si chiede se “sarà l’ultima volta”.
Nell’incontro del Comitato degli Affari Sociali, Salute e Sviluppo Sostenibile dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa-PACE è stata presentata dalla parlamentare socialista belga, la transessuale Petra De Sutter, la bozza di un nuovo Rapporto sulla maternità surrogata. Come scritto sull’Agenda della Commissione, i membri del comitato dovevano discutere la proposta e possibilmente adottarla a porte chiuse, riferisce Fafce.
Antoine Renard, Presidente di Fafce, fa notare che “i membri della Commissione hanno la possibilità di dare una parola finale su questa materia, fermando l’intera procedura che aumenta le preoccupazioni a diversi livelli, invece di cercare soluzioni di compromesso  a scapito dei diritti fondamentali”. Questa è l’ultima possibilità per la commissione di adottare un progetto di lavoro in materia perché il rinvio alla commissione su questa tematica è fino al 3 ottobre.
Per questo Fafce ha incoraggiato i membri della commissione a rigettare ogni soluzione a basso profilo e di parlare in favore della dignità umana durante il dibattito del 21 settembre.
Fafce ricorda che la Commissione degli affari sociali aveva già rigettato un rapporto che includeva certe forme di accettazione della maternità surrogata nel marzo 2016, nonostante ciò la relatrice, che era stata accusata di conflitto di interessi dovuto al suo diretto legame con cliniche che fornivano il servizio di  surrogazione, aveva deciso di non dare le dimissioni come relatrice. Quindi la questione è rimasta ancora nell’agenda con la stessa relatrice e, come un membro del comitato della commissione aveva già fatto tare a giugno “il rischio è che ciò che abbiamo rigettato dalla porta ritornerà  dalla finestra”.
Fafce è profondamente preoccupata per la mancanza di chiarezza di questa procedura e per la decisione di parlare di questa materia, che interessa fortemente il popolo, a porte chiuse.
“Ironicamente, sembra che, per una volta che la gente comune è interessata a cosa sta facendo la commissione della PACE,  la commissione stessa non permetta lo scrutinio pubblico”, dichiara Antoine Renard.
Il presidente della Fafce sottolinea che “ogni proposta, anche se apparentemente disegnata per proteggere i diritti dei bambini, che non condanni chiaramente la pratica della maternità surrogata, sarà contraddittoria e invierá un messaggio sbagliato: il miglior interesse del bambino non può mai essere considerato al di fuori dei diritti fondamentali”.
In breve la maternità surrogata, anche se non profit, non può mai essere considerata nell’interesse del bambino.
Fafce fa presente che già 110mila cittadini hanno richiesto alla PACE di condannare ogni forma di maternità surrogata attraverso la petizione No Maternity  Traffic, che è stata già trasmessa dall’ufficio dell’assemblea alla commissione degli affari sociali. La stessa Coalizione che ha promosso questa petizione ha chiesto una dimostrazione davanti  all’ufficio parigino del Consiglio di Europa. Un’altra dimostrazione è stata organizzata dal gruppo femminista nello stesso posto per esprimere la loro opposizione totale all’accettazione di ogni tipo di pratica della surrogazione.

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Elisabetta Pittino

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