Daily meditation on the Gospel

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Maria, dalla quale è nato Gesù

Meditazione della Parola di Dio di giovedì 8 settembre 2016 – XXIII settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
La liturgia di questa festa presenta due prime letture tra le quali scegliere. Nella prima, tratta dal profeta Michèa, si annuncia la nascita del dominatore di Israele, che pascerà il popolo con la forza del Signore. Di lui si indica la città “da cui uscirà”, Betlemme, e si fa riferimento a “colei che deve partorire”. Nella seconda lettura proposta, invece, Paolo si sofferma a descrivere l’azione di Dio in favore di coloro che Egli ha chiamato. Nel Vangelo, la genealogia di Gesù ci conduce a contemplare il compiersi della promessa di Dio in Maria.
Meditazione
Se si legge attentamente la genealogia, si nota come l’atto di generare sia sempre attribuito al padre tranne che nel caso di Giuseppe, lo sposo di Maria, «dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo». Questo cambiamento dice la centralità di Maria all’interno del progetto di Dio. Davanti alla genealogia di Gesù, ad un elenco di nomi che, spesso, non ci ricordano proprio niente, si può provare un certo disagio. Eppure è attraverso queste persone, la cui vita è intrisa di grazia e di peccato, che il Dio della storia ha portato a compimento la sua promessa. Se, per esempio, andiamo a considerare le opere compiute dai re di Giuda qui elencati, rischiamo di esser presi dallo sconforto: basti pensare al grande re Davide che, come ci viene ricordato, generò Salomone da colei “che era stata la moglie di Urìa”, un suo soldato che proprio lui fece uccidere. La nostra è una storia in cui la libertà degli uomini si concretizza spesso in scelte di morte e di violenza, più che in scelte di vita e di pace. Eppure, Dio sceglie di rimanere fedele alla sua promessa di continuare a camminare con gli uomini fino a donare il proprio Figlio, perché salvi gli uomini dai loro peccati, svelando il suo amore gratuito, fedele e viscerale. È in questo compiersi del progetto di Dio che si comprende il ruolo di Maria. Nei Vangeli nulla ci viene detto riguardo alla sua nascita, ma l’angelo Gabriele la definisce “piena di grazia”: colei che, da sempre e per sempre, Dio ha ricolmato e plasmato con il suo amore fedele e viscerale. Inoltre, Maria stessa si definisce “serva del Signore”, svelando il suo desiderio di lasciarsi plasmare e guidare da questo amore. Guardando a lei possiamo lasciarci provocare dalle domande che papa Francesco ha proposto nell’omelia dell’8 settembre 2014: «Lascio che Dio cammini con me? Lascio che Lui mi accarezzi, mi aiuti, mi perdoni, mi porti avanti per arrivare all’incontro con Gesù Cristo?».
Preghiera:
«Io nella tua fedeltà ho confidato; esulterà il mio cuore nella tua salvezza, canterò al Signore, che mi ha beneficato» (Sal 13,6): con le parole del Salmo, esprimo la mia lode al Signore della storia.
Azione:
Pregando il rosario, affiderò in particolare al Signore i bambini.
***
Meditazione a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
 

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ZENIT Staff

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