Marcia per la Vita: anche cardinali e vescovi aderiscono

A Roma, il 10 maggio, la V edizione della ‘Marcia’ promossa dall’Associazione Famiglia Domani

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Domenica 10 maggio, alle 14, partirà da Castel Sant’Angelo – concludendosi a piazzale Bocca della Verità – la V edizione della ‘Marcia nazionale per la Vita”. Promossa dall’ ”Associazione Famiglia Domani”, la marcia – il cui comitato è presieduto da Virginia Coda Nunziante – verrà preceduta come l’anno scorso da un convegno di impronta internazionale che si svolgerà presso la Sala San Pio X in via dell’Ospedale e sarà caratterizzato nel pomeriggio (dopo la mattinata a porte chiuse, presenti un’ottantina di associazioni pro-vita di tutto il mondo) dalle relazioni del cardinale George Pell – su “I genitori migliori educatori” – e di John Henry Westen, caporedattore del noto portale LifeSiteNews, sui problemi-chiave in discussione al Sinodo della famiglia. Lunedì 11 maggio, poi, presso l’Università europea di via degli Aldobrandeschi si svolgerà un altro convegno – promosso dall’Università e dall’Ufficio pastorale universitaria del Vicariato di Roma – su “Leggi ingiuste e disobbedienza civile – In memoria di Mario Palmaro”.

Sono tre occasioni per riaffermare pubblicamente il valore della sacralità della vita, negato sempre più – in nome dei cosiddetti e nefasti ‘nuovi diritti’ – dalla nostra società secolarizzata, pervasa  dalla ‘cultura dello scarto’ come avverte continuamente papa Francesco.

La marcia è aperta per convinzione a tutti i ‘pro-life’, credenti e non credenti; come sempre non saranno permessi simboli politici. Naturalmente la presenza cattolica sarà rilevante. Lo testimoniano anche i numerosi messaggi di adesione pervenuti da vescovi di tutto il mondo. Al corteo si unirà come nelle scorse edizioni il cardinale Raymond Burke.

Un pubblico sostegno alla marcia è venuto anche da alcuni suoi confratelli come il prefetto della Congregazione per i vescovi Marc Ouellet, che ha scritto tra l’altro: “Desidero esprimere il più sincero plauso per una così lodevole e proficua iniziativa. Essa assicura un’adeguata visibilità a quei movimenti di pensiero, a quelle istituzioni, nonché a quelle numerose attività che trovano nella difesa della vita un obiettivo comune da perseguire, perché sempre più insidiata da più parti con mascherata aggressività”.

Rileva  il cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione: “”Vedendovi così mobilitati per la protezione della vita, non posso che rallegrarmi e assicurarvi i miei incoraggiamenti e le mie preghiere. Sì, ogni vita dev’essere rispettata. E’ nostra responsabilità che essa lo sia effettivamente attraverso la difesa di leggi giuste e la solidarietà concreta con i bisognosi. Che all’inizio e alla fine della nostra azione sia sempre posta la misericordia!”. Se il cardinale Zenon Grocholewski si augura, “per questo evento tanto importante, un’adesione sempre maggiore soprattutto di tanti giovani”, su tale aspetto insiste anche l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe: “Auspico che l’evento sia un momento di sincero confronto e di rinnovato entusiasmo per i tanti ragazzi e giovani che vi parteciperanno”.

Molto significative anche altre adesioni come quella dell’arcivescovo Vincenzo Paglia: “Cari amici che partecipate alla V Marcia per la Vita, è con entusiasmo che vi porto il mio saluto e quello di tutto il Pontificio Consiglio per la famiglia. (…) Affidiamo questa bella Marcia a Colui che è via, verità e vita”. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto nonché segretario speciale e tra i protagonisti del Sinodo sulla famiglia, scrive da parte sua: “Possa il Signore benedire l’impegno di quanti non si stancano di annunciare alla nostra società, spesso distratta o manipolata, quanto il valore della via sia primario e assoluta e chieda la disponibilità assoluta, l’attenzione prioritaria e il coinvolgimento senza risparmio di tutti, nessuno escluso”. Mons. Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II esprime la sua “più cordiale adesione alla quinta Marcia per la Vita, che intende proclamare il ‘Vangelo della Vita’, di cui fu araldo intrepido e gioioso san Giovanni Paolo II”.

Tra i messaggi dei vescovi italiani ce ne sono di particolarmente calorosi, come quello di monsignor Giovan Battista Pichierri (Trani-Barletta-Bisceglie): “Leggo con piacere e con spirito di condivisione le finalità della ‘Marcia’. Vi comunico che mi accingo a far pervenire a tutta la Chiesa diocesana il mio invito a prendervi parte”. Per monsignor Michele Seccia (Teramo-Atri) la ‘Marcia’ è “un momento significativo perché i cattolici impegnati facciano sentire la propria voce su questi temi”. Da Imola monsignor Tommaso Ghirelli scrive: “Abbiamo solo bisogno di un’iniezione di coraggio, non abbiamo bisogno di aggiungere parole a quelle chiarissime che i Vescovi di Roma e di tutte le parti del mondo hanno instancabilmente pronunciato da quando si è cominciato a legalizzare l’aborto. (…) Ma non basta: l’altro passo da compiere è andare in piazza, sfilare per le strade. Così ci si dichiara apertamente e ci si incoraggia a vicenda”. Da Bolzano monsignor Ivo Muser invia ai partecipanti della ‘Marcia’ la sua “beneaugurante benedizione, con l’auspicio che questa iniziativa possa portare buoni frutti”. Concludiamo la citazione di alcuni dei messaggi inviati da vescovi italiani con Giuseppe Piemontese (Terni-Narni-Amelia): “Assicuro le mie preghiere e quelle della Chiesa affidata alle mie cure pastorali affinché l’iniziativa possa raggiungere il suo obiettivo i affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo”.

Sono giunti consensi anche da diversi vescovi europei. Alcune citazioni. Se da Lugano monsignor Valerio Lazzeri augura “pieno successo alla manifestazione”, un sostegno caloroso lo danno anche dall’Austria l’arcivescovo di Salisburgo Franz Lackner, il vescovo di Linz Ludwig Schwarz, quello di Feldkirch Benno Elbs. Dalla Francia giungono messaggi dal vescovo di Grenoble-Vienne Guy de Kerimel (“Noi incominciamo a vedere le conseguenze della relativizzazione della vita umana a livello mondiale e sull’insieme della società: recrudescenza della violenza nelle relazioni umane e sviluppo della diffidenza e della paura”) e dal vescovo di Luçon Alain Castet (“Dobbiamo mobilitarci tutti affinché il crimine non sia trasformato in diritto”).

Dalla Polonia aderiscono il presidente della Conferenza episcopale Stanislaw Gadecki (Poznan), il suo predecessore Jozef Michalik (Przemysl), il vescovo di Wloclawek Wieslaw Mering. Dalla Spagna notiamo il sostegno dell’arcivescovo di Bilbao Mario Iceta Gavicagogeascoa (presidente della sottocommissione episcopale per la famiglia e la difesa della vita) e dei vescovi di San Sebastian José Ignacio Munilla e di Cuenca  José Maria Yanguas. Messaggi anche da altri Paesi, come la Gran Bretagna, la Danimarca, dal Portogallo (Azzorre). 

La ‘Marcia per la vita’ italiana si tenne per la prima volta a Desenzano sul Garda nel 2011, dall’anno seguente sempre a Roma con forte partecipazione di popolo. Quest’anno, spostata al pomeriggio per favorire una partecipazione ancora maggiore e con una partenza da Castel Sant’Angelo dopo l’Angelus papale, la marcia può contare sull’adesione o l’incoraggiamento di un’ ottantina di associazioni, gruppi e movimenti, tra i quali ginecologici, ostetrici e farmacisti cattolici, l’Unitalsi, l’Ordine di Malta-Gran Priorato di Roma, l’Associazione nazionale Famiglie numerose, la Comunità Giovanni XXIII, i Giuristi per la Vita, Notizie Pro-Vita, diverse sezioni del Movimento per la Vita e di Scienza e Vita, alcuni Centri di aiuto alla Vita, Nuovi Orizzonti.

[Fonte: RossoPorpora]

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Giuseppe Rusconi

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