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Marcia della Pace Perugia-Assisi: 100mila persone per "Vincere l'indifferenza"

Grande partecipazione alla 21° edizione dell’iniziativa dedicata a Giulio Regeni e Vik Arrigoni. Il Papa: “La guerra distrugge sempre”. Mattarella: “Dai popoli una nuova stagione di cooperazione”

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Che “la manifestazione contribuisca a suscitare sempre più viva la consapevolezza che la guerra distrugge sempre e con essa si perde tutto, perché causa terribili sofferenze, specialmente ai più deboli”. Questo l’auspicio espresso da Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla 21° Marcia della Pace e della Fraternità, partita ieri da Perugia e arrivata oggi alla Rocca Maggiore di Assisi.
Circa centomila le persone presenti, secondo gli organizzatori, tra comuni, province e regioni italiane. In marcia anche i sindaci che si distinguono per le fasce tricolori, rappresentanti del mondo civile, associazioni di volontariato e un gruppo di giovani della Scuola superiore di Amatrice. Tutti hanno percorso un tragitto di 24 km mentre da un furgone sventolavano le foto dei volti di Giulio Regeni e Vittorio ‘Vik’ Arrigoni, ovvero il ricercatore italiano torturato e assassinato in Egitto e il giovane attivista pro Palestina ucciso a 36 anni.
‘Vincere l’indifferenza’ è lo slogan della edizione 2016 della manifestazione, definita da padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi; “Un fiume umano di pace che inquieta e orienta la storia nella misura in cui anche i governanti sono capaci di accogliere le speranze del popolo, un’onda umana di pace che ‘travolge’ ogni cosa. San Francesco è per tutti faro luminoso ed esempio concreto di pace”.
Nel suo messaggio, il presidente Sergio Mattarella ribadisce che “La pace è questione che non interpella solo i vertici delle Nazioni o ristrette classi dirigenti. I popoli subiscono le conseguenze delle guerre. È da loro che può venire una nuova stagione di cooperazione, di sviluppo sostenibile, di rispetto reciproco”.
Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha inviato un saluto e un ringraziamento a tutti i partecipanti “contro la rassegnazione, il cinismo, l’indifferenza: per ricordare alle istituzioni sovranazionali e nazionali, ai governi e ai parlamenti, che non si possono chiudere gli occhi sui troppi conflitti che insanguinano il pianeta e che concorrono a provocare le migrazioni forzate di decine di milioni di persone disperate”.

 
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ZENIT Staff

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