Cardinal Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga in Cordoba (Spain)

Diócesis de Córdoba - Prensa

Maradiaga: “Siamo all’alba di un nuovo giorno per le famiglie del mondo”

Durante l’omelia all’Ora Terza, durante la prima Congregazione Generale del Sinodo, il porporato sottolinea la necessità della cultura del “dialogo”. E afferma: “La Chiesa non è in via di estinzione”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Giunti a Roma dai “4 punti cardinali” per discutere sulla famiglia e sulla sua missione, i padri sinodali hanno ricevuto una precisa chiamata alla “gioia”. Lo ha affermato il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, durante l’omelia tenuta durante l’Ora Terza, nel corso della prima Congregazione Generale del Sinodo.

Il cardinale ha menzionato le parole di papa Francesco che, nell’omelia di ieri, aveva messo in guardia dalla “tristezza individualista” e dalla “ricerca malata di piaceri superficiali”.

“Siamo consapevoli dei nostri difetti e limiti ma il Signore che ci ha chiamato è perfetto e sa trarre il bene anche da ciò che può sembrare un male, dal momento in cui è lo Spirito Santo che in definitiva guida la Chiesa”, ha proseguito il porporato.

La Chiesa, ha commentato, “non è in pericolo di estinzione”, come non lo è la famiglia, pur essendo quest’ultima “minacciata e combattuta”. Non serve, quindi, “piangere o lamentarsi per le difficoltà”, poiché il Salmo dice: “Sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore” (Sal 26,14).

Secondo Maradiaga “l’unanimità viene dal dialogo, non dalle idee difese ad oltranza”: a sostegno di questa affermazione, c’è la Evangelii Gaudium, quando afferma che “il dialogo è il contributo alla pace”.

Pertanto, ha aggiunto, “è ora di sapere come progettare una cultura che favorisca il dialogo come forma di incontro e di ricerca di accordi”. Non serve un “progetto di pochi per pochi” o di una “minoranza illuminata” o di un “testimone che si appropri di un sentimento collettivo”.

La “pace nel mondo” non è il frutto di un “compromesso” ma è “la pace di Cristo, la pace tra noi”.

Viviamo all’alba di “un nuovo giorno per le famiglie del mondo, credenti e non, famiglie stanche di incertezze e dubbi seminati da varie ideologie, così come dalla decostruzione, dalle contraddizioni sociali e culturali, dalla fragilità e dalla solitudine”, ha detto il porporato, prima della preghiera finale: “Resta con noi, Signore perché questo Sinodo produca un cammino di gioia e di speranza per tutte le famiglie”. [L.M.]

 

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione