MadreLingua, la valorizzazione della lingua italiana e gli scrittori migranti

Nelle librerie Feltrinelli, il nuovo numero del trimestrale della Società “Dante Alighieri”

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Mercoledì 19 giugno alle ore 18, presso la Libreria Feltrinelli di Piazza Colonna a Roma, sarà presentato il nuovo numero (il primo del 2013) del trimestrale Madrelingua, realizzato in collaborazione tra la Società Dante Alighieri (SDA), l’Istituto Nazionale di Statistica e la Rivista Italiana di Geopolitica Limes.

Interverranno la scrittrice di origine somala Igiaba Scego e lo scrittore Filippo la Porta:  si confronteranno sul tema degli scrittori di origine non italiana che scelgono di scrivere le loro storie in italiano.

In questo numero di MadreLingua, edito con la consueta grafica, impaginazione (quattro pagine in formato quotidiano con distribuzione gratuita) e format (ricco di interviste) gli interventi di apertura sono curati dal premio Nobel Dario Fo e dal presidente della SDA Bruno Bottai.

Il primo incentra la sua riflessione sull’importanza del difendere la lingua italiana a partire dall’insegnamento universitario; il secondo afferma “lo straniero che sceglie di scrivere in italiano – senza ovviamente dimenticare le proprie origini ma anzi valorizzandole – contribuisce alla nascita di un immaginario interculturale del tutto nuovo.”

Poi, il linguista Robert Phillipson sostiene nel suo scritto che “quella di sostituire l’inglese all’italiano all’università è una scelta irrazionale e irresponsabile. Le università partecipano di una comunità internazionale in fatto di conoscenze, ma se vogliono contribuire a creare una società civile democratica, e bene informata, hanno anche il dovere di condividere quelle conoscenze con un pubblico il più ampio possibile nel loro paese”.

Interessante il dialogo a quattro voci tra scrittori stranieri che hanno realizzato opere in lingua italiana (sono Komla-Ebri del Togo, Kuruvilla dell’India, Lilin della Siberia e Matref dell’Algeria). In particolare la riflessione di Karim Metref aiuta ad inserire in una dimensione più ampia della storia d’Italia il concetto di migrazione: “Il mio lavoro mi porta frequentemente ad andare nelle scuole ed a parlare di temi connessi all’identità. Chiedo regolarmente ai ragazzi nati da genitori meridionali di alzare una mano. Quando mi trovo in una scuola professionale di periferia le mani che si sollevano sono numerose, ma se faccio la stessa domanda in un liceo classico del centro non se ne alzano più di due. Questo fa capire che un’integrazione completa non c’è ancora stata. I figli di chi è nato povero, da qualunque parte provengano, sono vincolati per almeno due o tre generazioni alla loro fascia sociale di origine”.

Inoltre, come di consueto esplicativo il grafico che questa volta mostra, nel periodo 2002 – 2012, il numero di alunni con cittadinanza non italiana per livello scolastico, all’interno del quale si denota la crescita negli anni in esame da circa 300mila a oltre 700mila e un incremento notevole anche delle frequenze nelle scuole superiori di secondo grado.

Nella terza pagina, infine, volendo dare voce alle storie di successo italiane nel settore del Gusto (con interviste a Carlo Petrini di Slow Food e Federico Grom dell’omonima catena di gelaterie), c’è anche un sondaggio Dante Alighieri – Gambero Rosso che racconta dell’Italia a tavola nei paesi del mondo e, neanche a dirlo, con la pizza che risulta essere l’alimento che rappresenta il made in Italy per eccellenza.

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Antonio D'Angiò

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