Commons Wikimedia

"Madre Teresa volle amare Gesù come nessuno lo aveva mai amato prima"

A pochi giorni dalla canonizzazione, il postulatore Brian Kolodiejchuk illustra le virtù della futura santa, di cui c’è ancora molto da scoprire e da imparare

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Tutto il mondo l’ha conosciuta e l’ha amata: ora Madre Teresa di Calcutta diventerà Santa per volere di papa Francesco, che la canonizzerà il prossimo 4 settembre, durante una cerimonia in piazza San Pietro alla quale si prevede la partecipazione di migliaia di fedeli. Postulatore della causa di canonizzazione è padre Brian Kolodiejchuk, M.C., autore di numerose pubblicazioni sulla fondatrice delle Missionarie della Carità. La più recente è “A Call to Mercy: Hearts to Love, Hands to Serve (Una chiamata alla Misericordia: un cuore per amare, mani per servire)”, un libro di immagini pubblicato questo mese. Il volume, progettato in concomitanza con il Giubileo della Misericordia, raccoglie le più belle frasi e i messaggi di Madre Teresa che mostrano “una pratica e concreta espressione di come la misericordia incontri la sofferenza”, come spiega padre Kolodiejchuk nell’intervista rilasciata a ZENIT.
***
Madre Teresa è stata molto conosciuta e amata dal mondo intero. Secondo lei, cosa bisogna ancora conoscere o imparare da lei?
Madre Teresa è generalmente riconosciuta come un’icona di amore e compassione per i più poveri, i più deboli, coloro che vivono nelle ‘periferie’ dell’umana esistenza. Lei è amata e ammirata come una icona universale della misericordia, una persona realmente straordinaria. Ciononostante, io non penso che lei sia molto nota alle generazioni più giovani; molti bambini, adolescenti e adulti hanno una conoscenza scarsa o addirittura nulla della sua vita e del suo messaggio.
Anche tutti quelli che comunque conoscono Madre Teresa, non hanno nient’altro che qualche informazione generale sulla sua vita e sulle sue opere. Lo si può constatare dalle reazioni ai libri che ho pubblicato nel corso degli ultimi anni. Ogni libro rivela qualcosa di nuovo su Madre Teresa e questo ha “sorpreso” in qualche modo i lettori; ad esempio Vieni, sii la mia luce, che rivelava la sua oscurità interiore in unione con i poveri che ha servito; Dove c’è amore, c’è Dio, sulla sua profonda saggezza e semplicità su importanti temi spirituali come la fede, l’amore, la fiducia. E ora Una chiamata alla misericordia, che mostra il suo “amore in azione”, attraverso la pratica delle opere corporali e spirituali di misericordia. Questo libro rivela chiaramente la sua preferenza per i più poveri e bisognosi.
Penso che molte persone abbiano ancora quindi tanto da imparare su Madre Teresa. Lei è stata un profeta del nostro tempo e il suo messaggio è ancora essenziale e attuale per il mondo di oggi. Perché lei ci ha reso consapevoli della presenza dei poveri, della dignità di ogni persona, del valore della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, della chiamata di tutti alla vera missione sulla terra, cioè amare ed essere amati, amare fino a soffrire, per essere santi.
La fonte dell’energia e dello zelo di Madre Teresa non erano un’idea, né un concetto: erano una persona – Gesù – che lei voleva amare, come Lui non era mai stato amato prima. Lei ha reso testimonianza al mondo che l’insegnamento di Gesù era vero; lei lo ha vissuto e lo ha tradotto in pratica. La sua ferma fede nelle parole di Gesù del Vangelo di Matteo, “l’avete fatto a me”, rende gli altri consapevoli della presenza di Gesù nei più poveri dei poveri, o come lei diceva, nelle “sofferenti sembianze dei più poveri tra i poveri”. Era una realtà che lei ha portato nella casa di molti.
C’è quindi ancora molto da imparare da Madre Teresa e su Madre Teresa: la sua fede, la sua vita interiore, il suo carattere, le sue relazioni – a partire dalla relazione con Dio, fino alla relazione con la sua famiglia, con le sue consorelle, con i suoi più stretti collaboratori e, soprattutto, con i poveri. Ci sono anche molte cose interessanti su di lei che affascineranno i lettori, ad esempio, il suo senso comune, la sua notevole energia, il suo senso dello umorismo e certe sue “particolari pratiche”, come quella di cambiare mobili nella sua casa. Il mio più importante progetto editoriale sarà un’approfondita biografia, che spero porterà agli estimatori di Madre Teresa – e in generale ai lettori – un ritratto esauriente di quel che lei era davvero.
Il titolo di questo nuovo libro, Una chiamata alla misericordia, sottolinea ovviamente il Giubileo che stiamo vivendo. A suo avviso, cosa ha da dire Madre Teresa alla Chiesa sulla misericordia?
Il messaggio di Madre Teresa sulla misericordia non consiste in una sofisticata dissertazione teologica e nemmeno lo è questo libro. È piuttosto un’espressione pratica e molto concreta di come la “misericordia” raggiunga la “sofferenza”. Mostra un metodo in cui tutti ci possiamo identificare: quando siamo al minimo delle nostre possibilità, è allora che abbiamo più bisogno della misericordia di Dio ed è allora che lo sperimentiamo nel modo più tangibile, sia in modo diretto o tramite intermediari, come lo era effettivamente Madre Teresa. Una chiamata alla misericordia dimostra come Madre Teresa abbia riconosciuto se stessa bisognosa della misericordia di Dio, di come si sia aperta a Lui e anche di come l’abbia estesa agli altri. Perciò, attraverso il suo esempio, lei si rivela una vera “maestra” nella pratica della misericordia, nell’essere misericordiosi.
Madre Teresa ci insegna che essere misericordiosi, avere cura dei nostri fratelli e sorelle poveri, aiutarli nei loro bisogni – materiali o spirituali – non è un’opzione; è un comandamento, un obbligo per ognuno di noi. Avere cura gli uni degli altri significa mettere in azione la misericordia. Non si tratta soltanto di una scelta quanto di un dovere, poiché la futura santa Teresa di Calcutta ci insegna: “I poveri sono la speranza dell’umanità, i poveri sono, per me e per te, la speranza di andare in paradiso, per il giudizio finale che tutti riceveremo. ‘Ero affamato e mi avete dato da mangiare, nudo e mi avete vestito’”.
Madre Teresa ci insegna che, nel momento in cui ci arrendiamo completamente a Dio, Lui ci usa per diffondere la misericordia, per toccare i cuori. E poi Gesù ha il sopravvento e compire “miracoli”, come ha fatto per mezzo della vita di Madre Teresa, toccando letteralmente milioni di vite, conferendo loro significato, aiutando tante persone a rendersi conto di essere amate e capaci di amore.
Madre Teresa ci insegna che la misericordia guarisce anche chi la dona, il quale è più benedetto di colui che la riceve. L’intera vita di Madre Teresa ci insegna che la misericordia – concreta, efficiente, tenera, mite, gentile, gioiosa – per i nostri fratelli e sorelle è una fonte di vita che trae origine dalla misericordia di Dio e dalla profonda convinzione del bisogno di misericordia da parte di ognuno di noi. La misericordia in azione, come vediamo nella vita di Madre Teresa, ci mostra che, se una persona è misericordiosa, Gesù entra nelle sue azioni e moltiplica le grazie date e ricevute. Madre Teresa, come è dimostrato in questo libro, ha toccato milioni di vite e ha realizzato molto più di quello che può fare una persona normale, facendo leva esclusivamente sulle risorse umane. Una volta che ci si focalizza su Gesù e sulla sua misericordia, nulla è impossibile per chi Lo ama.
A settembre sarà scritta la pagina finale del suo processo di beatificazione e di canonizzazione. Ci può dare alcuni spunti riguardo a come la causa si è svolta? Si potrebbe presumere che, dal momento che la sua santità era universalmente riconosciuta ben prima della sua morte, la strada del processo sia stata sempre in discesa. Vi sono stati ostacoli nelle cause di beatificazione e canonizzazione?
La fame di santità di Madre Teresa era già parecchio diffusa ed acclamata durante la sua vita. Molti dicevano: “Se non è una santa lei, allora chi può esserlo?”. Al momento della discussione sulla sua beatificazione, altri dicevano: “Concludiamo tutto in fretta”. Tutto ciò conferma la reputazione di santità di cui Madre Teresa godeva in tutto il mondo ed è quello che spinse papa Giovanni Paolo II a bypassare la convenzione dei cinque anni da attendere prima che una causa inizi.
Questa eccezione non ha però reso superfluo il processo. I requisiti del processo canonico sono stati pienamente adempiuti in modo scrupoloso, in ogni fase. Ciò ha richiesto un enorme lavoro, poiché Madre Teresa era una figura di fama mondiale, quindi sono stati raccolti documenti e testimonianze da un ampio numero di fonti.
La fase diocesana è quindi iniziata nel luglio 1999 e si è conclusa nell’agosto 2001. Le circa 35mila pagine raccolte sono state mandate a Roma in un formato di 81 volumi di 400-450 pagine ciascuno. Lo studio della sua vita, delle virtù e della fama di santità – ovvero la Positio, di 5000 pagine – è stato effettuato in modo meticoloso, seppure in un tempo relativamente rapido (entro la Pasqua 2002), in modo che uno dei teologi che vi ha studiato, ha sottolineato che aver svolto un tale lavoro in un tempo così breve è stato già di suo un miracolo. La condotta di vita cristiana da parte di Madre Teresa è stata confermata essere eroica da un decreto di papa Giovanni Paolo II, nel dicembre 2002. Il miracolo attribuito all’intercessione di Madre Teresa, che è stato studiato dalla Congregazione per le Cause dei Santi, è stato accettato ufficialmente dal Santo Padre, lo stesso giorno della conferma delle virtù eroiche (un’eccezione precedentemente operata per papa Giovanni XXIII).
Potremmo dire che il processo è stato al tempo stesso semplice e pieno di sfide: semplice perché chi vi è stato coinvolto, ha collaborato generosamente, riguardando Madre Teresa; pieno di sfide perché la raccolta delle informazioni richieste è stato effettuato davvero in ogni angolo del pianeta. Devo dire che, specie durante i mesi di lavoro sulla Positio, io e il mio team abbiamo avuto la palpabile consapevolezza dell’azione di Dio, della Sua grazia che operava con noi e per noi, grazie alla preghiera di molti, in particolare delle nostre Sorelle contemplative che hanno tutte “preso in affidamento” ogni membro del team.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Kathleen Naab

United States

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione