Pupazzo di neve / Pixabay CC0 - skeeze, Public Domain

L’uomo assiderato

“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont

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In una notte, la più gelida dell’anno, un pupazzo di ghiaccio, solo e infreddolito, si è dovuto fermare nel bosco e ripararsi alla bell’e meglio sotto le poche foglie risparmiate dal vento invernale.
“Assiderato”, esposto al gelo delle stelle, disorientato cercava di camminare; ma, bloccato e rattrappito non riusciva a muovere un passo.
Per chiedere un aiuto si rivolse alle stelle che, guardando dall’alto, gli indicavano la via d’uscita perdendosi in lunghi discorsi…ma nessuna di quelle parole  gli donava la scioltezza e l’energia per mettere in pratica anche un solo consiglio.
Provò a invocare anche la luna quale esperta della notte. Anch’essa si dilungò a descrivergli la via più breve per arrivare alla strada maestra. Ma quelle fredde parole non gli diedero il calore, né la forza di fare un solo passo.
Sfinito e rassegnato aspettò il giorno. Arrivò anche il sole; anche a lui ripetè la supplica già rivolta alla luna e alle stelle. Però dal sole nessuna parola: un silenzio assoluto, ma… pieno di calore.
Esposto a quel calore si riscaldò e, sciogliendosi, ebbe la forza per alzarsi, per correre fra gli argini d’un torrente vicino che lo portò nel letto di un placido fiume,  fino a tuffarsi in mare.
Nel gelo della notte dei tempi spuntò sulla stalla dell’umanità “la Stella del mattino”… Nacque un bambino incapace di una sola parola, ma capace di donare all’uomo, sfinito e disorientato, assiderato dal gelo della colpa, il calore della vita.
Ciao da P. Andrea
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Andrea Panont

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