Lunedì al via il III Festival Internazionale del Cinema Cattolico

Intervista con Liana Marabini, ideatrice e presidente dell’iniziativa

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di José Antonio Varela Vidal

ROMA, giovedì, 28 giugno 2012 (ZENIT.org) – Nuovo appuntamento a Roma con il “cinema dei valori”: dal 2 al 5 luglio è in programma Mirabile Dictu, il III Festival Internazionale del Cinema Cattolico, che ospiterà la prima data del Congresso Internazionale Cinema e Nuova Evangelizzazione, che si terrà in dieci città del mondo nel corso dei prossimi mesi.

Nell’imminenza dell’evento, Zenit ha incontrato Liana Marabini, ideatrice e presidente dell’iniziativa, patrocinata dai Dicasteri vaticani della Cultura e della Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Come nasce l’idea di un festival del cinema cattolico?

Liana Marabini: Nasce dal mio impegno per la Chiesa. Io me ne occupo sia nella vita privata sia nel mio lavoro, a mostrare la parte bella e la qualità della Chiesa. Anche il Festival fa parte di questo grandissimo impegno e ci invita ad avvicinarci al Signore.

Secondo lei, come può il cinema, essere un veicolo per trasmettere la bellezza della Chiesa?

Liana Marabini: É un mezzo molto accessibile a chiunque, indipendentemente dal livello culturale, dalla nazionalità e dall’età. Il cinema ha questa caratteristica dell’accessibilità, e ne fa un mezzo di comunicazione ideale per trasmettere stili di vita, personalità e azioni positive, quindi può trasmettere anche la parola di Dio.

Quale è la sua valutazione dei film delle due primi edizioni del Festival?

Liana Marabini: Sia i film che hanno vinto, sia i film che non hanno vinto, e che sono arrivati in finale, hanno trovato distribuzione e programmazione in televisione e proiezione nelle sale cinematografiche. Quindi, sono stati conosciuti da un pubblico largo e questo per noi è una cosa splendida, una soddisfazione massima.

Come partecipano i direttori e produttori?

Liana Marabini: S’iscrivono da soli, vanno sul sito internet. Quest’anno abbiamo ricevuto più di 1.000 film e abbiamo lavorato otto mesi solo per fare la preselezione dei film, dopodiché viene fatta una seconda visione da una seconda commissione la quale sceglie definitivamente tre film per categoria, gli stessi che saranno visionati dalla giuria la prossima settimana, per decretare il vincitore.

Quale devono essere i valori che i produttori devono premiare di questi tempi?

Liana Marabini: La caratteristica che io cerco di più in un film è quella che deve rimanere nella nostra memoria. Se lei ha visto un film ed esce dalla sala e non pensa più a questo film, vuol dire che quel film ha fallito. Se invece lei esce da lì e continua a pensare al film e poi, il giorno dopo, se ne ricorda un dettaglio, e poi riflette su una frase ascoltata, allora quel film ha raggiunto il suo scopo: ha lasciato una traccia nella mente, nel corpo e nello spirito.

Quest’anno, per la prima volta ci sarà un Congresso: in cosa consisterà?</strong>

Liana Marabini: L’ho creato quest’anno, proprio pensando all’Anno della Fede, perché trovo che il cinema, come mezzo di evangelizzazione, è molto potente ed ha una grande forza. Il Congresso toccherà dieci città del mondo: in Spagna sarà a Barcellona e in Sud America sarà a Rio di Janeiro, proprio nei giorni della Giornata Mondiale della Gioventù in 2013.

Altre novità di questa edizione del Festival?

Liana Marabini: Sì, la novità è che lunedì 2 luglio, giornata inaugurale del Festival, si inizierà con il Congresso e poi ci sarà la proiezione dell’anteprima italiana del film Una donna di nome Maria. Alla fine di questo film, raccoglieremo i curriculum vitae delle persone che vorranno darli, e queste persone saranno invitate a partecipare in modo attivo come figuranti o come attori in piccoli ruoli, nel mio prossimo film sulla Battaglia di Lepanto, che racconterà questa grande vittoria per la libertà che è stata resa possibile della fede che ha unito le persone.

Lei è un esperta del settore: quali sarebbero le caratteristiche di un buon film?

Liana Marabini: Sono tantissime ed è molto difficile dire quali siano. Raccomando comunque che siano film che ci presentano personaggi ai quali vogliamo assomigliare: tutto ciò perché oggi il cinema presenta personaggi negativi e i giovani si identificano con loro… Invece al Festival i personaggi sono presentati come personaggi eroici. Raccomanderò soprattutto i genitori di portare i propri figli a vedere film, scegliendo eroi che siano ammirevoli, che siano eroi a cui vorremmo somigliare. Direi, insomma, di andare a vedere un film che possa ispirare la gente ed aiutarla nella sua vita.

Per maggiori informazioni: www.mirabiledictu-icff.com

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ZENIT Staff

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