Lontano, eppur vicino

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il racconto dei discepoli di Emmaus, presente solo nel Vangelo di Luca come capitolo conclusivo, è una specie di “sintesi” di tutto il terzo Vangelo, una catechesi celebrativa dell’evento pasquale, una celebrazione in atto della liturgia della Parola e della liturgia Eucaristica. E se la prima si svolge lungo la via, la seconda accade nella familiarità di una casa… da dove si riapre il cammino, cioè la missione.

Meditazione

Lo spazio del racconto è quasi interamente concentrato sulla simbolica del cammino. Partono Clèopa e l’altro discepolo verso quell’Emmaus delle loro origini senza novità. Per tornare indietro. Le loro speranze sono rimaste sepolte in quella tomba oltre le mura di Gerusalemme… Il senso del Dio assente frantuma la comunità. Non resta che la fuga, il ritorno nel privato e nelle proprie case… Sono stati necessari a Gesù trent’anni di silenzio e di nascondimento per lanciare la sconvolgente notizia di un inedito Vangelo; tre anni per svegliare i sogni dei pescatori di Galilea e dei peccatori di Israele. Ma alla comunità dei discepoli sono bastati meno di tre giorni per convincersi che tutto è crollato. Sono stati sufficienti meno di tre giorni di un vano avvento e solo una mattina per decidere che ormai tutto è finito… Ed ecco: sulla strada si presenta un “terzo”, uno straniero. E i due discepoli gli squadernano un “Vangelo al sabato santo”, con volto e parola intrisi di tristezza. È come aver ricollocato la pietra nel sepolcro, come aver nuovamente seppellito Gesù. Essi hanno chiuso i conti con la Parola fatta carne e non capiscono il significato della Parola fatta scrittura. Gesù li riavvicina alle Scritture, sorgente di acqua viva, perché da esse si può desumere che «il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria». In prossimità della locanda i due escono dalla sfera del privato e si aprono all’attenzione al “forestiero”: è lì la loro conversione: Resta-con-noi… Nella locanda il pane nel suo rompersi apre, libera l’invisibilità del mistero e abbaglia di nuova luce gli occhi, che si aprono ad una visione mai intravista. Il pane spezzato risuscita nel cuore la memoria. È un “fuoco”, che rischiara il cammino dal passato verso il presente e schiude le porte del cuore ad una gioia inesprimibile. E lì, al riparo di una locanda di campagna, scomparendo, Gesù si rivela. È notte, ma nel silenzio di quel notturno cammino ora tutto comincia.

Preghiera:

Signore, dove vai? Rimani con noi. La tua via ha locanda con noi. Luce è il tuo Volto di sole il tuo sguardo, odori di Croce, profumi di Vita… Signore, dove vai? Rimani con noi.

Agire:

Oggi voglio sincronizzare i miei passi con chi vive in difficoltà e tristezza. E offrirò il dono dell’ascolto e il pane dell’amicizia.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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