Localizzate le studentesse nigeriane rapite da Boko Haram

Il capo di stato maggiore dell’Aeronautica nigeriana: “Sappiamo dove sono, ma non possiamo dirlo. Non useremo la forza per liberarle”

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Sarebbero state localizzate le oltre 200 studentesse sequestrate da Boko Haram a metà aprile a Chibok, nello Stato nordorientale nigeriano del Borno. A riferirlo alla stampa è il capo di stato maggiore dell’Aeronautica nigeriana, Alex Badeh. “La buona notizia è che sappiamo dove si trovano, ma non possiamo dirlo”, ha detto, specificando che non saranno fatti tentativi di usare la forza per liberare le ragazze.

“Noi sappiamo ancora quello che faremo: non possiamo lanciarci e prendere il rischio di uccidere le nostre ragazze quando invece vogliamo liberarle”, ha proseguito Badeh. Ha poi confermato il sostegno del presidente Goodluck Jonathan che “ci permette di continuare a lavorare come stiamo facendo”.

Il Capo di Stato, la settimana scorsa, aveva escluso la possibilità di liberare prigionieri islamici in cambio delle liceali, come chiesto da Boko Haram, il gruppo terroristico di matrice fondamentalista islamica responsabile dell’uccisione di migliaia di persone, la maggior parte civili, in attacchi armati e attentati.

Da quattro anni ormai, le violenze di Boko Haram – nota L’Osservatore Romano – continuano a intensificarsi fino a risultare ormai pressoché quotidiane. Nel fine settimana appena trascorso ci sono stati 41 morti in incursioni dei miliziani islamisti nel Borno e nel confinante Stato dell’Adamawa.

L’attacco di domenica mattina all’apertura del mercato nel villaggio di Kamuya, nel Borno, dove sono state uccise 20 persone, era stato preceduto nella notte da un altro attentato nel villaggio di Gubla, nell’Adamawa. 

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ZENIT Staff

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