Lo “Stabat Mater” e i luoghi della musica sacra

Il maestro Lorenzo Porzio continua la sua tournée dedicata al Giubileo

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Lorenzo Porzio, uno dei più affermati direttori d’orchestra italiani, ha suonato nelle sedi più prestigiose (da Santa Cecilia al Teatro dell’Opera di Roma), con una particolare preferenza per i luoghi di culto religioso: Cappella Sistina, Giardini Vaticani, Basilica Papale di San Pietro, Basilica di San Giovanni in Laterano.
Il suo tour musicale per l’Anno Santo si è aperto a Roma l’8 dicembre 2015, con un grande concerto sinfonico-corale presso la Basilica del Sacro Cuore Immacolato, ed è proseguito, il 19 marzo scorso, con un applauditissimo Stabat Mater di Pergolesi nella basilica di Santa Maria del Popolo.
Nell’atmosfera del Giubileo della Misericordia, Lorenzo Porzio proporrà nuovamente lo Stabat Mater – l’opera più rappresentativa della musica italiana del ‘700 – alla guida dell’orchestra d’archi “Nova Amadeus” che, da oltre vent’anni, propone grandi spettacoli operistici ed eventi sinfonici nelle principali strutture concertistiche mondiali.
Nel corso della sua lunga attività, l’orchestra ha effettuato numerose registrazioni di colonne sonore dei più noti compositori (Nicola Piovani, Stefano Reali, Pino Donaggio, Bruno Zambrini, ecc.) ed ha collaborato con artisti di altissimo livello, tra i quali José Carreras, Montserrat Caballet, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Andrea Bocelli. Tra gli eventi più significativi che attribuiscono all’orchestra il ruolo di “messaggera dell’immagine dell’Italia nel mondo”, possiamo citare il concerto tenutosi nel novembre scorso in Turchia, durante la Settimana della lingua e cultura italiana nel mondo.
Soliste d’eccezione dello Stabat Mater diretto da Lorenzo Porzio saranno il soprano Patrizia Polia e il contralto Irene Molinari, artiste di fama internazionale, esperte del repertorio barocco ed in particolare delle opere di Pergolesi, che in passato hanno già ottenuto grandi apprezzamenti per le loro interpretazioni dell’opera in programma.
L’appuntamento è per domenica 24 aprile 2016, alle ore 18:30, nella chiesa romana di San Paolo dentro le Mura, in via Nazionale, angolo via Napoli. Un luogo suggestivo, sede di eventi culturali e concerti, caratterizzato dall’architettura in stile romanico-gotico, con mattoni rossi che si alternano al travertino. La chiesa fu edificata a fine ‘800 come luogo di culto della comunità anglicana e presenta un interno a tre navate, dove spiccano le vetrate con le storie di vita del santo.
I biglietti per il concerto possono essere prenotati sul sito: www.classictic.com/nam
L’evento è assai atteso, specie dopo il successo dello Stabat Mater interpretato da Porzio presso la basilica di Santa Maria del Popolo, con l’Orchestra Filarmonica Città di Roma. Un concerto che ha visto un’alta affluenza di pubblico e soprattutto di pubblico giovane. “Ciò non deve sorprendere – osserva il maestro Porzio –. L’attenzione per la musica sacra è tuttora assai viva. Basti pensare alla meritoria attività del Pontificio Istituto di Musica Sacra, che promuove la conoscenza e la diffusione del patrimonio tradizionale e favorisce le espressioni artistiche adeguate alle culture odierne. Numerosi gruppi corali e orchestrali internazionali amano esibirsi nelle più belle chiese e cattedrali d’Italia. Esistono poi, nel mondo, delle correnti artistiche di Christian music contemporanea, con un seguito di pubblico incredibile…”.
Nel luglio dello scorso anno Benedetto XVI venne insignito del dottorato honoris causa dalla Pontificia Università “Giovanni Paolo II” e dall’Accademia Musicale di Cracovia. In quell’occasione il Papa emerito definì, in modo estremamente suggestivo, i tre “luoghi” da cui ha origine la musica più alta. Il primo luogo, affermò, è “l’esperienza dell’amore” che schiude all’uomo “una nuova grandezza e ampiezza della realtà”. Il secondo luogo è “l’esperienza della tristezza, l’essere toccati dalla morte, dal dolore”. Il terzo luogo è “l’incontro con il divino”.
“In nessun altro ambito culturale c’è una musica di grandezza pari a quella nata nell’ambito della fede cristiana – concluse il Papa Emerito –. Da Palestrina a Bach, a Handel, sino a Mozart, Beethoven e Bruckner, la musica occidentale è qualcosa di unico, che non ha eguali nelle altre culture. Questo ci deve far pensare…”.
“I concetti espressi da Benedetto XVI hanno una grande profondità ed una fondamentale importanza – commenta Lorenzo Porzio –. Sono concetti di valore universale. E tuttavia se dovessimo citare un grande della musica che li ha testimoniati con la sua personale vicenda esistenziale, dovremmo pensare proprio a Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), che, parallelamente all’attività operistica, fu un fecondo autore di musica sacra”.
“La storia di Pergolesi è notissima e, insieme alla sua musica, fa parte anch’essa del suo mito. Compose lo Stabat Mater, ritenuto il suo capolavoro, negli ultimi mesi di vita, malato di tubercolosi e con la chiara consapevolezza d’essere prossimo a morire. Quale esperienza di dolore può essere più intensa di quella di un giovane di appena 26 anni che sa di dover lasciare la vita? Eppure da quella tristezza è scaturito lo Stabat Mater più profondo, intimo e, al tempo stesso, innovativo di tutta la storia della musica – sottolinea il maestro Porzio –. S’intuisce la profondità spirituale di un’opera che nasce dalla purezza e dalla grandezza dell’incontro con il divino…”.
“Oggi il rapporto fra musica sacra e musica profana è meno vincolante – conclude il direttore d’orchestra –. Spesso pagine concepite per un uso sacro vengono interpretate nei festival e nei concerti in auditorium. Mentre gli spazi liturgici si aprono a canti non prettamente sacri o concerti profani da ospitare al loro interno. Ma il significato originario della musica sacra resta legato alla fruizione nelle basiliche, che sono spesso dotate di un’acustica straordinaria. Per questo amo suonare e dirigere l’orchestra nelle chiese, perché significa far rivivere quella musica all’interno dei luoghi per i quali è stata creata. In questo senso potremmo dire che la musica sacra esprime sì una dimensione spirituale, ma è anche, in qualche modo, legata a un luogo fisico: la chiesa. La sua presenza è un modo speciale di partecipare al mistero della fede…”.
Per approfondimenti sui percorsi concertistici del maestro Lorenzo Porzio e dell’orchestra Nova Amadeus, è possibile consultare i siti:
www.lorenzoporzio.it
www.novaamadeus.com
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Massimo Nardi

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