Daily meditation on the Gospel

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Lo Spirito di Dio e lo spirito del mondo

Meditazione della Parola di Dio di martedì 30 agosto 2016 – XXII Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
San Paolo ci ricorda che esiste uno Spirito di Dio e uno “spirito del mondo”. Solo lo Spirito di Dio, lo Spirito Santo, ci introduce nel mistero di Dio, ci svela la persona di Cristo, ci aiuta a vivere conformemente a questa vocazione in Cristo. Chi ha lo spirito del mondo non può comprenderlo, e ritiene il cammino cristiano una follia.
Meditazione
La scena evangelica pone in risalto la meraviglia degli uomini che ascoltano Cristo e lo vedono agire, negli inizi del suo ministero pubblico. Colpisce la frase che l’evangelista usa: «Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità». In un testo parallelo si dice che l’autorità di Gesù non è come quella dei loro scribi. Essi percepivano che egli non era un maestro come gli altri e lasciava intuire un possesso dell’autorità che rimanda direttamente a Dio. È chiara, poi, l’opposizione alle forze del male, allo spirito del mondo. Gesù Cristo è venuto a rovinare l’impero del demonio e a far trionfare la grazia negli uomini. Un bel testo dell’Imitazione di Cristo ci aiuta a comprendere la differenza tra l’uomo che vive sotto il regime della grazia di Cristo e l’uomo carnale, “la natura”, che san Paolo identifica con lo spirito del mondo: «La natura è scaltra, trascina molta gente, seduce, inganna e mira sempre a se stessa. La grazia, invece, cammina schietta, evita il male, sotto qualunque aspetto esso appaia, evita intrighi, tutto fa soltanto per amore di Dio nel quale, alla fine, trova la sua quiete. La natura non vuole morire, non vuole essere soffocata e vinta, non vuole essere schiacciata sopraffatta e sottomessa, né mettersi da sé sotto il giogo. La grazia, invece, tende alla mortificazione di sé e resiste alla sensualità (…) non vuole prevalere su alcuno, ma vuole sempre vivere restando sottoposta a Dio, è pronta a cedere umilmente ad ogni creatura umana per amore di Dio. La natura s’affanna per il suo vantaggio e bada all’utile che le possa venire da altri. La grazia, invece, tiene conto di ciò che giova agli altri, non del profitto e dell’interesse propri. La natura gradisce onori e omaggi. La grazia, invece, ogni onore e ogni lode li attribuisce a Dio. La natura rifugge dalla vergogna e dal disprezzo. La grazia, invece, si rallegra “di patire oltraggi nel nome di Gesù” (At 5,41)». Anche noi siamo chiamati ad affrontare con decisione questo combattimento, per far regnare pienamente Cristo con la sua grazia nel nostro cuore ed essere piccoli strumenti affinché questo regno di Cristo prenda possesso dei cuori di tutti coloro che il Signore ci ha affidati.
Preghiera:
O Signore, donami il tuo Santo Spirito, che hai promesso ai tuoi discepoli. Che Egli ci illumini e ci guidi per seguire tuo Figlio Gesù Cristo e portare la luce del Vangelo ovunque.
Agire:
Oggi mi impegnerò ad ascoltare ed assecondare ogni ispirazione dello Spirito Santo.
***
Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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