L’Imam di Perugia: “C’è qualcuno che sta lavorando per destabilizzare questa nostra convivenza”

Ha spiegato che “la Comunità italiana musulmana, ha condannato e condanna e condannerà ogni atto che viene fatto da pseudo musulmani che parlano a nome di Dio e uccidono”

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Ha fatto impressione l’incontro nella porziuncola ad Assisi tra Papa Francesco e l’imam di Perugia Abdel Qader Moh’d.
Un incontro di grande coraggio che mostra quanto matura sia la possibilità di una alleanza tra cristiani e musulmani per sconfiggere il fondamentalismo terrorista e per allontanare le minacce di un conflitto mondiale.
L’imam di Perugia Abdel Qader Moh’d, era già intervenuto domenica 31 luglio nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.
In quell’occasione, emozionato di trovarsi, in quello che ha definito “luogo sacro”, aggiungendo che “tutti i luoghi sacri del mondo devono essere rispettati”, aveva detto:
“Abbiamo risposto all’iniziativa della Comunità musulmana francese e italiana per dare un segno di solidarietà e vicinanza ai nostri fratelli cristiani, ovunque siano. L’Islam ha convissuto e convive, come sempre e da sempre, insieme, anche storicamente se ci sono stati dei conflitti, che noi dobbiamo dimenticare: noi abbiamo il nostro presente ed il futuro che dobbiamo costruire insieme per affrontare questa ondata di odio e di terrorismo che sta profanando chiaramente la nostra convivenza. C’è qualcuno che sta lavorando per destabilizzare questa nostra convivenza”.
L’imam aveva aggiunto: “La nostra Comunità italiana musulmana, assolutamente ha condannato e condanna e condannerà ogni atto che viene fatto da pseudo musulmani che non appartengono neanche all’Islam e parlano a nome di Dio e uccidono: Dio non uccide nessuno. Dio ci ha creati per vivere in pace, per vivere in armonia tra di noi”.
“Non sono straniero in questa bellissima città. – aveva continuato – Con i nostri fratelli francescani abbiamo fatto tanti incontri, fatti di dialogo, ed in corso ci sono tante bellissime cose che possono esserci tra noi. Però io qui voglio dare questo segno, questo appoggio, che c’è stato sempre e ci sarà, che noi insieme uniti possiamo vincere il terrorismo e la paura. Loro vogliono creare questa atmosfera di paura e non ci arrendiamo, assolutamente. Siamo più coraggiosi di quello che pensano!”
Ricordando padre padre Jacques Hamel, l’imam di Perugia ha detto: “Il nostro cuore è spezzato quando è stato ucciso un fratello nella sua chiesa in Francia. Era un uomo di pace, di solidarietà, un uomo di dialogo. Ricordo che lui ha aiutato la Comunità musulmana del posto per avere un’area per costruire la moschea: come può essere ucciso da un vero musulmano? Per questo noi mettiamo in dubbio tutto quello che sta succedendo”.
In conclusione Abdel Qader Moh’d , ha affermato: “Vi ringrazio e vi dico che siete assolutamente nostri fratelli. Non c’è distinzione tra noi: siamo creature di Dio. Dio ci ha creati e Dio vuole che viviamo in pace”.

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ZENIT Staff

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