Libertà e amore: doni di Dio all'uomo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Siamo appena al secondo capitolo del Vangelo di Marco, e quanti miracoli ha già compiuto Gesù! Eppure c’è una cecità nei farisei, incapaci di stupirsi, di gioire, semplicemente di accorgersi dei prodigi che compie quest’uomo di Nazareth. Oggi la Parola ci provoca, perché possiamo anche noi avere paura della libertà di Gesù e chiuderci alla sua grazia; possiamo guardare l’altro con la stessa animosità con cui i farisei guardavano il Maestro senza meravigliarsi del dono che l’altro è. Ma quanta tristezza e dipendenza dai nostri rigidi schemi, mentre Gesù è venuto a ridarci la vera libertà, che è amare! 

Meditazione

Oggi Gesù è di nuovo in cammino e i suoi discepoli compiono un gesto che non è lecito fare di sabato. Subito i farisei colgono l’occasione per “colpire” Gesù. Perché lui, che viene chiamato Maestro, non rimprovera i suoi discepoli che trasgrediscono una legge? Per i farisei in quel momento la cosa più importante è far notare a tutti l’errore di Gesù, in contrasto con il loro modo di agire, corretto e rigoroso. Loro non avrebbero mai commesso una colpa così grave! Perché tutto questo odio? In fondo Gesù non aveva nessun incarico profetico o religioso riconosciuto, nessuna autorità ufficiale! Di che cosa hanno paura? Di perdere il rispetto della gente, il loro apparente potere, la loro assurda gratificazione? O forse si sentono in fondo provocati da quest’uomo che non grida, non condanna, non giudica, ma semplicemente ama? Per loro, seguire Gesù e accogliere le sue parole significherebbe ammettere di essere nel torto, togliersi la maschera del perfetto saggio e ricominciare. Gesù non è schiavo della legge, ma rende l’uomo libero, gli mostra la suprema dignità di essere figli di Dio. L’uomo non può essere dipendente da una regola! Ci insegna, con i suoi gesti e le sue Parole, cosa vuol dire essere liberi nel cuore e compiere ciò che è buono davanti a Dio, anche trasgredendo una legge. Solo quando permettiamo a Gesù di provocarci e di entrare nel nostro cuore, le nostre azioni saranno fondate sulla carità, e allora tutto sarà buono! Questo comporta fatica, perché ci fa uscire dai nostri schemi, dai nostri egoismi, dalle nostre paure, per lasciare fare a Lui, che è l’Amore. È più comodo rimanere ancorati alle nostre sicurezze, o diventare liberi, stupendoci delle sorprese dell’amore di Dio? 

Preghiera

Tocca il mio cuore, duro e resistente, con il fuoco del tuo Spirito, perché diventi tenero, capace di tenerezza, capace dello stesso sguardo che tu, Signore Gesù, posavi sui tuoi discepoli che strappavano le spighe, o sulle persone malate, sulla folla, sugli stessi tuoi accusatori. Fammi capace di amare, perché lì mi insegni che hai riposto il segreto della libertà. Amen. 

Agire

Leggerò con attenzione gli articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica inerenti alla libertà (dal n. 1700 in avanti). 

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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