Liberate le due suore italiane sequestrate in Kenya

Ringraziano Benedetto XVI per i suoi appelli per il loro rilascio

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ROMA, giovedì, 19 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Le due missionarie italiane Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo, sequestrate nel novembre scorso a El-Wak (Kenya) da un gruppo armato proveniente dalla Somalia, sono state liberate questo mercoledì sera e sono in buone condizioni.

Secondo quanto rende noto l’agenzia missionaria Misna, alcune consorelle della Congregazione contemplativa delle Piccole Sorelle di Gesù di Charles de Foucauld, alla quale appartengono le due religiose, sono riuscite a mettersi in contatto con loro dopo la liberazione.

Le suore, da tempo in Africa, sono state liberate a Mogadiscio (Somalia), da dove sono state trasferite in aereo all’ambasciata italiana a Nairobi (Kenya). Raggiunte telefonicamente dalla “Radio Vaticana”, hanno espresso “gratitudine al Papa” per i suoi ripetuti interventi per la loro liberazione, affermando di aver trovato nella fede la forza per andare avanti in questi mesi di prigionia.

“Le due religiose hanno attraversato momenti difficili ma hanno raccontato di essere state trattate bene”, hanno affermato fonti della diplomazia italiana. Suor Maria Teresa Olivero, 61 anni, e suor Caterina Giraudo, 67 anni, erano state rapite nella notte tra il 9 e il 10 novembre e in seguito trasferite dai sequestratori in territorio somalo.

Per la loro liberazione si è mossa l’intera comunità locale di El-Wak, musulmani e cristiani. A metà gennaio, con l’avallo del Governo italiano, era stato aperto un canale negoziale ufficiale con i rapitori, di cui si conosceva da tempo l’esatta posizione.

Durante i negoziati, i mediatori parlavano al telefono con le missionarie per sincerarsi del loro stato di salute.

Le trattative per la liberazione erano state concluse con successo da vari giorni. Si aspettava soltanto di risolvere i problemi logistici legati al trasferimento dalla Somalia.

Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha affermato che la notizia della liberazione delle due suore italiane “dà grandissima gioia”. “Erano mesi che speravamo e pregavamo per la loro liberazione, eravamo anche preoccupati per l’assenza di notizie e lo stesso Papa aveva ricordato la loro situazione più di una volta”, ha ricordato.

“Continuiamo a pensare che i sequestri di persona che avvengono in tante parti del mondo siano una cosa inaccettabile, ci rallegriamo per le due suore ma continuiamo a pensare a tutti coloro che ancora si trovano in questa situazione, in Colombia come in altri Paesi”, ha aggiunto.

Il Presidente del Governo Silvio Berlusconi si è detto “soddisfatto” per il felice epilogo della vicenza, che afferma di aver seguito “da vicino”.

Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso dal canto suo “immensa soddisfazione” per la notizia della liberazione, ritenuta “frutto dell’impegno corale e coordinato di tutti gli apparati dello Stato”, come riferisce ASCA.

Suor Maria Teresa e suor Caterina sono entrambe originarie della provincia di Cuneo e in Kenya lavoravano con i profughi somali. Suor Caterina, infermiera, lavorava soprattutto con i malati di epilessia.

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ZENIT Staff

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