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Libano: raffica di attentati suicidi a Qaa, villaggio a maggioranza cristiana

Circa cinque morti e 15 feriti durante gli attacchi. Sconcerto e cordoglio da parte dei Capi delle Chiese

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Una raffica di quattro attentati suicidi ha sconvolto, all’alba di lunedì 27 giugno, il villaggio libanese di Qaa, vicino al confine con la Siria, abitato in maggioranza da cristiani appartenenti alla Chiesa greco melchita. L’attacco ha provocato cinque morti e almeno 15 feriti.
Sdegno e condanna per la strage terroristica sono stati espressi dai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche libanesi, e anche i Capi delle Chiese hanno pronunciato parole di cordoglio e di sconcerto.
Come informa l’agenzia Fides, l’arcivescovo Elias Rahal, alla guida dell’arcidiocesi greco melchita di Baalbeck, nativo anche lui di Qaa, ha richiamato lo Stato libanese ad “assumersi le proprie responsabilità”, facendo notare che intorno al villaggio vivono circa 30mila rifugiati siriani, dei quali non si occupa nessuna istituzione pubblica.
Il patriarca Grégoire III, primate della Chiesa greco melchita, si è detto “inorridito” per l’attacco di Qaa, e ha reso omaggio alle vittime, che fanno parte delle parrocchie e della arcidiocesi di Baalbeck dei greco melchiti.
Anche il patriarca maronita Boutros Bechara Rai, attualmente in visita pastorale negli Stati Uniti, ha auspicato che anche questo “crimine senza nome” spinga i libanesi a ritrovare l’unità nazionale e a difenderla dai piani dei terroristi.

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ZENIT Staff

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