lI turismo che fa la differenza

Dal 23 al 27 aprile a Cancún il congresso promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 20 aprile 2012 (ZENIT.org) – Il turismo che fa la differenza è il tema del VII Congresso Mondiale di Pastorale del Turismo che si terrà a Cancún, in Messico, dal 23 al 27 aprile, organizzato congiuntamente dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e dalla Prelatura di Cancún-Chetumal, con la collaborazione della Conferenza Episcopale Messicana.

I lavori del Congresso si svilupperanno intorno a tre ampie tematiche: il turismo in visione generale, il turismo religioso e il turismo dei cristiani. Questo permetterà di affrontare argomenti tanto diversi come il turismo sociale, il turismo come risorsa economica per i Paesi e come strumento per superare la povertà, la lotta contro il turismo sessuale, le proposte liturgiche e formative in zone turistiche, il patrimonio culturale a servizio dell’evangelizzazione, l’attenzione pastorale a chi lavora nell’industria turistica, ecc.

Si riuniranno, per una riflessione e uno scambio di esperienze, Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici impegnati nella pastorale del turismo, insieme a persone che, a diverso titolo, si occupano di questo settore della mobilità umana. Ci sarà il Ministro del Turismo del Messico, Sig.ra Gloria Rebeca Guevara Manzo, e il Governatore dello Stato di Quintana Roo, Sig. Roberto Borge Angulo. L’Organizzazione Mondiale del Turismo sarà presente con un messaggio video del Segretario Generale, Sig. Taleb Rifai, e con la partecipazione della Sig.ra Ana Carolina Somarriba, Coordinatrice dei Progetti di Sviluppo per il Centroamerica. Il Comitato Mondiale di Etica del Turismo sarà rappresentato dal Dott. Norberto Tonini, suo membro.

Per la Chiesa saranno presenti il Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio Migranti e Itineranti, accompagnato dal Sotto-Segretario, P. Gabriele Bentoglio, e il Vescovo della città ospitante, S.E. Mons. Pedro Pablo Elizondo Cárdenas, Prelato di Cancún-Chetumal e Responsabile della pastorale del turismo della Conferenza Episcopale Messicana. Vi sarà il Nunzio Apostolico, S.E. Mons. Christophe Pierre, e il Presidente della Conferenza Episcopale della nazione, S.E. Mons. Carlos Aguiar Retes, con altri Vescovi. Parteciperà anche il Patriarca di Antiochia, Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï. Gli oltre 200 partecipanti provengono da 40 Nazioni del mondo di quattro continenti: 5 Paesi dell’Africa, 16 delle Americhe, 6 di Asia e Medio Oriente, 13 d’Europa.

Il turismo è una realtà che, pur in periodiche e localizzate flessioni, continua la sua crescita e tocca molti Paesi del mondo influenzandone le dinamiche socio-economiche. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), nel corso del 2011 l’aumento dei movimenti turistici è stato del 4.4%, che ha portato il numero dei turisti internazionali a 980 milioni. 

Tra i relatori, oltre alle persone già menzionate, figurano Mons. Timothy Verdon, direttore dell’Ufficio diocesano di Firenze per l’arte sacra e il patrimonio culturale della Chiesa; S.E. Mons. José Domingo Ulloa Mendieta, Arcivescovo di Panama, ed altri esperti impegnati in ambito pastorale o civile.

Nel corso del Congresso è in programma la benedizione di un terreno, nella laguna Nichupté, ove sarà edificata la Chiesa Santa Maria del Mare, che sarà dedicata alla pastorale del turismo.

Il discorso di apertura, lunedì 23 aprile, sarà pronunciato dal Cardinale Vegliò, di cui si riassume qui il contenuto: dopo aver salutato tutti i presenti, le autorità civili e religiose, i partecipanti e gli organizzatori in loco, il Cardinale Vegliò osserva che il turismo non va visto in chiave riduttiva, come pura e semplice attività economica. È necessario quindi sviluppare la pastorale del turismo, di cui fa un breve excursus storico, a partire da Papa Pio XII. Il Cardinale Vegliò mette quindi in evidenza le numerose potenzialità del turismo, non tralasciando i suoi fattori negativi e i rischi che può comportare.

La Chiesa vuole accompagnare questo fenomeno con una pastorale adeguata rivolta alle tre ampie aree: il turismo in generale, il turismo religioso e il turismo dei cristiani.

Circa il turismo in generale, si deve cercare di renderlo una realtà veramente umana e umanizzante. Il turismo non è solo un’opportunità, ma un diritto per tutti e per questo va sviluppato il turismo sociale (in particolare le famiglie, i giovani, gli studenti, gli anziani e le persone con disabilità). Il Card. Vegliò fa qui riferimento all’Enciclica Caritas in veritate, di Papa Benedetto XVI, che nel paragrafo dedicato al turismo offre utili orientamenti per l’agire pastorale. La Chiesa ha già sviluppato un itinerario verso un turismo sociale autentico, sia con ampia riflessione, sia con iniziative da parte di diocesi, parrocchie e associazioni ecclesiali.

Per quanto riguarda il turismo religioso, un sempre maggior numero di persone in vacanza si dirige verso mete a carattere religioso (chiese, monasteri, musei d’arte religiosa, …). Queste destinazioni parlano il linguaggio della via pulchritudinis e per questo sono autentici cammini verso Dio e un aiuto per crescere nella relazione con Dio. Il turismo religioso richiede cooperazione tra la Chiesa e le varie figure professionali del settore, per ottenere rispetto del luogo e delle credenze religiose.

Circa il turismo dei cristiani, la Chiesa ha il compito di accompagnare il cristiano con opportune iniziative liturgiche, culturali e sociali, offrendo accoglienza e servizio a tutti, e cogliendo l’occasione del turismo per evangelizzare con creatività e dinamica missionaria.

Il Cardinale Vegliò, rifacendosi ai due documenti base della pastorale del turismo (Direttorio Peregrinans in terra  e Orientamenti per la Pastorale del Turismo), esorta a potenziare le strutture già esistenti a livello diocesano e nazionale, e a crearne ove non esistono, affinché il coordinamento dei progetti e degli sforzi serva meglio all’evangelizzazione, e l’azione pastorale coinvolga sempre più  i turisti, coloro che lavorano in questo settore, la comunità che accoglie e coloro che ne subiscono le conseguenze.

Statistiche fornite dall’OMT

Nello specifico, si nota che in Europa gli arrivi hanno raggiunto quota 503 milioni nel 2011 (+6%), inAsia e Pacifico il risultato è stato di un +6% negli arrivi, pari ad un totale di 216 milioni di turisti internazionali. I migliori risultati li ha conseguiti il Sud America con un aumento (per il secondo anno consecutivo) del 10%. In Nord America gli arrivi sono aumentati del 3%. In Africa si sono registrati 50 milioni di arrivi caratterizzati da un aumento del 7% nell’area Sub-sahariana (2 milioni in più) e da una diminuzione nell’area Nord Africana (-12%). Anche in Medio Oriente vi è stato un calo (-8%), ossia una perdita di 5 milioni di arrivi turistici internazionali. Secondo le stime dell’UNWTO la crescita continuerà, seppur in modo modesto, nel corso del 2012. Questa è prevista essere tra il 3% e il 4%, e quindi il raggiungimento del miliardo di arrivi turistici.

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ZENIT Staff

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