Legge di stabilità: una norma penalizza le famiglie con figli

Dalla Commissione finanze della Camera la richiesta al Governo di eliminarla

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La Commissione finanze della Camera, all’unanimità, ha approvato una risoluzione che invita il governo a sopprimere il comma 586 della Legge di stabilità, perché «iniquo e punitivo nei confronti delle famiglie con carichi familiari». Il comma prevede che in tutti i casi in cui i rimborsi da detrazione (ogni tipo di detrazione) siano superiori ai 4mila euro, l’Agenzia delle entrate debba effettuare «controlli preventivi, anche documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia». Il comma successivo (587) prevede anche che il rimborso debba essere erogato dall’Agenzia delle entrate. I controlli preventivi non saranno applicati, invece, a coloro che non hanno figli.

Ricostruisce il deputato lombardo Mario Sberna (Popolari per l’Italia), già presidente delle Famiglie numerose: «Fino ad oggi, a seguito della presentazione del modello 730, era il datore di lavoro ad effettuare la compensazione in busta paga: e i rimborsi arrivavano velocemente al beneficiario. Un meccanismo semplice che, ad esempio, ha incoraggiato molte famiglie a commissionare lavori di ristrutturazione  o di efficienza energetica sulla casa, con la possibilità di poter usufruire, nell’arco di dieci anni, di  un rimborso rispettivamente del 50% e del 65%  sulla fattura dei lavori.

Adesso con la nuova norma il single o la coppia senza figli avrà un trattamento diverso dalla coppia con figli. Chi non li ha, otterrà il rimborso entro il mese di luglio dell’anno di presentazione del modello 730, chi li ha – e vanta un credito superiore anche di un solo euro ai 4mila – dovrà attendere chissà quando: anche perché l’amministrazione finanziaria non è chiamata a rispettare alcun termine per erogare il rimborso dovuto dopo il controllo preventivo».

Secondo Sberna il comma 586 della Legge di stabilità presenta «profili di incostituzionalità, in particolare perché entra in conflitto con l’articolo 3 della Costituzione (“tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge) e con l’articolo 31 («particolare riguardo alle famiglie numerose».

Adesso si apre questa via di uscita «se il governo accoglierà la richiesta della commissione finanze, il comma 586 sarà cancellato. E i diritti delle coppie con figli saranno equiparati a quelli delle coppie senza figli».

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ZENIT Staff

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