Le staminali del cordone ombelicale riparano la retina

Lo suggeriscono studi realizzati negli USA e in Canada

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di Paolo De Lillo

ROMA, domenica, 11 marzo 2012 (ZENIT.org) – Alcune sperimentazioni hanno dimostrato l’utilità delle staminali del cordone ombelicale per patologie dell’occhio, come le lesioni della cornea, ed un numero ancora maggiore di ricerche ci hanno rivelato la loro importanza per svariate malattie del sistema nervoso centrale, a partire dall’ictus.

Ora le staminali cordonali sono al centro di uno studio per le lesioni della retina, il tessuto di confine tra questi due organi, che nei soli Stati Uniti provocano invalidità visiva in più di 9 milioni di pazienti. Questa sperimentazione è frutto del lavoro del Professor Raymond D. Lund1 del Moran Eye Center, presso lo University of Utah Health Science Center, a Salt Lake City, nello Utah (USA), e di molti altri colleghi del Casey Eye Institute, presso la Oregon Health & Sciences University, a Portland, in Oregon (USA), dell’ Ophthalmology and Physiology, presso la University of Alberta, a Edmonton (Canada), di Centocor, appartenente alla Johnson & Johnson Internal Ventures, nella città di Radnor, in Pennsylvania (USA), della Ethicon Inc., Center for Biomaterials and Advanced Technologies, a Somerville, in New Jersey (USA). La loro ricerca è apparsa su Stem Cells nel Marzo 2007.

Numerose sono le malattie che determinano un danno grave della retina, senza contare i molti casi di lesioni traumatiche, che portano a cecità. Ogni anno in Italia si verificano circa 20.000 nuovi casi di degenerazione della retina. La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una delle più invalidanti e diffuse patologie dell’occhio.

Esita in un processo che, in alcuni casi, porta progressivamente a sviluppare nuovi vasi sanguigni, che vanno a danneggiare questo organo, fino a impedirne il funzionamento, danneggiando la parte centrale del campo visivo. Recenti studi valutano che 8 milioni di Americani presentano un forte rischio di sviluppare questa patologia nei prossimi 5 anni, mentre 1.750.000 risultano affetti dalla forma avanzata di AMD.2 3 Nel mondo potrebbe superare i 30 milioni di malati.

Anche se le cause di fondo rimangono sconosciute il più forte fattore di rischio modificabile risulta il fumo.4 5 Altri potrebbero essere l’ ipertensione, l’aterosclerosi6, elevati livelli di colesterolo, l’obesità, nonché diete ricche di grassi o carni rosse7 e povere di antiossidanti e pesce, contenente omega-3.8

La retinite pigmentosa comprende un gruppo di patologie genetiche e causa la perdita della visione periferica e notturna. La sua frequenza globale mondiale è di 1 caso ogni 3.000-5.000 abitanti: circa 1 milione e mezzo di malati complessivamente.8

La distrofia cono-bastoncelli (CORD), anch’essa ereditaria, determina cecità legata ad alterazioni di questi fondamentali recettori.

Il distacco della retina presenta un’ incidenza di 5 nuovi casi per anno ogni 100.000 abitanti.9 Questa grave patologia colpisce nel corso della vita 1 persona su 300.10 Fattori di rischio importanti risultano la forte miopia11, l’intervento di cataratta12 ed la retinopatia diabetica.

Per tutte queste gravi condizioni mancano opzioni terapeutiche valide. Tuttavia, secondo il Professor Raymond Lund le staminali del cordone ombelicale potrebbero rappresentare in futuro una delle possibili soluzioni o, perlomeno un elemento di riduzione dell’invalidità. Studi su animali da esperimento con modelli simili di perdita dei fotorecettori hanno identificato il potenziale terapeutico di nuovi approcci, diretti a limitare la progressione della perdita dei fotorecettori: l’uso dei fattori di crescita, la terapia genica e quella basata sulle cellule.13 Questi tre approcci potrebbero convergere nell’ impiego delle staminali, particolare quelle cordonali umane.

Difatti presentano alcuni requisiti fondamentali per passare dalla sperimentazione ad una fase clinica. Anzitutto esse sono estremamente sicure, con bassi livelli di risposta immunitaria, prive di caratteristiche patogene e mostrando un patrimonio genetico stabile attraverso molti passaggi duplicativi, a differenza delle embrionali, fortemente cancerogene.

Le staminali del cordone ombelicale risultano ottenibili in grande numero da una fonte eticamente non controversa, facile da raggiungere, senza conseguenze negative per il donatore e con una preparazione minima per un immediato uso in interventi chirurgici multipli. Infine, e cosa più importante, potrebbero essere efficaci per preservare la funzione visiva, come dimostra la ricerca degli scienziati americani,.14

La loro sperimentazione si è orientata in tal senso anche per la pubblicazioni di molti studi, che hanno dimostrato la capacità delle staminali del cordone ombelicale nel differenziarsi in cellule del sistema nervoso, fino alla ricerca del Professor Mark L. Weiss e del suo team del Department of Anatomy and Physiology, presso la Kansas State University, a Manhattan (USA) e del Laboratory of Neuroscience, presso National Institute on Aging, a Bethesda, in Maryland (USA). Sul suo articolo, apparso su Stem Cells nel Marzo 2006, aveva anche evidenziato la possibilità che riescano ad invertire la progressione dei sintomi del Parkinson, se iniettate nel nucleo striato del cervello15.

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1) Raymond D. Lund – Dr. Lund is considered one of the world’s foremost experts in retinal cell physiology and vision restoration. His research focuses on retinal cell transplantation and vision restoration. He sits on the boards of several foundations, including the Scientific Advisory Board of the Foundation Fighting Blindness, and is the author or co-author of more than 400 papers, books, book chapters, and abstracts. A former professor and chair of the Department of Anatomy at England’s Cambridge University, Dr. Lund has served in faculty and leadership positions at the University of Pittsburgh, Medical University of South Carolina, University of Washington, Stanford University and the University of Pennsylvania. Prior to joining the U faculty in November 2000, he served as the Duke-Elder Professor of Pathology at the Institute of Ophthalmology in London.

2) Friedman DS, O’Colmain BJ, Munoz B et al. Prevalence of age-related macular degeneration in the United States. Arch Ophthalmol 2004;122:564–572.

3) Bressler NM, Bressler SB, Congdon NG et al. Potential public health impact of Age-Related Eye Disease Study results: AREDS Report no. 11. Arch Ophthalmol 2003;121:1621–1624.

4) Seddon JM, Willett WC, Speizer FE et al. A prospective study of cigarette smoking and age-related macular degeneration in women. JAMA 1996;276:1141–1146.

5) Eye. “Smoking and age-related macular degeneration: a review of association”. Nature.com. Retrieved 2011-01-11.

6) van Leeuwen R, Ikram MK, Vingerling JR et al. Blood pressure, atherosclerosis, and the incidence of age-related maculopathy. The Rotterdam Study. Invest Ophthalmol Vis Sci 2003;44:3771–3777.

7) AgingEye Times (2009-05-19). “Macular degeneration Types and Risk Factors”. Agingeye.net. Retrieved 2011-01-11.

8) John Paul SanGiovanni, ScD; Emily Y. Chew, MD; Traci E. Clemons, PhD; Matthew D. Davis, MD; Frederick L. Ferris III, MD; Gary R. Gensler, MS; Natalie Kurinij, PhD; Anne S. Lindblad, PhD; Roy C. Milton, PhD; Johanna M. Seddon, MD; and Robert D. Sperduto, MD (May 5, 2007). “The Relationship of Dietary Lipid Intake and Age-Related Macular Degeneration in a Case-Control Study”.Archives of Ophthalmology.

8) Dott. Fabio Amorelli – Retinite Pigmentosa – http://www.oftal.it/rp.htm

9) Ivanisević M, Bojić L, Eterović D (2000). “Epidemiological study of nontraumatic phakic rhegmatogenous retinal detachment”.Ophthalmic Res. 32 (5): 237–9.

10) “Evaluation and Management of Suspected Retinal Detachment – April 1, 2004 – American Family Physician”. Retrieved 2007-06-04.

11) “eMedicine – Retinal Detachment : Article by Gregory Luke Larkin, MD, MSPH, MSEng, FACEP”. Retrieved 2007-06-04.

12) Ramos M, Kruger EF, Lashkari K (2002). “Biostatistical analysis of pseudophakic and aphakic retinal detachments”. Seminars in ophthalmology 17 (3–4): 206–13.

13) Lund RD, Kwan AS, Keegan DJ et al. Cell transplantation as a treatment for retinal disease. Prog Retin Eye Res 2001; 20:415–449.

14) Lund RD, Wang S, Lu B, Girman S, Holmes T, Sauvé Y, Messina DJ, Harris IR, Kihm AJ, Harmon AM, Chin FY,Gosiewska A, Mistry SK. – Cells isolated from umbilical cord tissue rescue photoreceptors and visual functions in a rodent model of retinal disease. – Stem Cells. 2007 Mar;25(3):602-11. Epub 2006 Oct 19.

15) Weiss ML, Medicetty S, Bledsoe AR et al. Human umbilical cord matrix stem cells: preliminary characterization and effect of transplantation in a rodent model of Parkinson’s disease. Stem Cells 2006; 24:781–792.

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ZENIT Staff

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