Le staminali cordonali al centro dell'interesse pubblico

I risultati dell’indagine svolta da Luiss e InScientiaFides tra gli operatori sanitari d’Italia

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ROMA, domenica, 11 marzo 2012  (ZENIT.org) – Regolamentazione, controlli, sicurezza, certificazioni, sensibilizzazione. Sono questi gli elementi di base per costruire una possibile cooperazione tra biobanche autologhe e strutture pubbliche sulla conservazione di sangue cordonale, in un contesto in cui il ruolo della Pubblica Amministrazione sia di controllo e di garante.

E’ in sintesi quanto è emerso da un’indagine qualitativa svolta da LUISS Guido Carli e InScientiaFides tra Presidenti, Assessori e Direttori alla Sanità delle Regioni italiane.

I risultati sono stati presentati nel corso del Convengo dal titolo “La conservazione di cellule staminali cordonali: rilevanza sociale e opportunità di collaborazione pubblico” – privato, svoltosi ieri pomeriggio alla sede LUISS di Roma. Su un totale di 57 contatti si sono ottenute 23 risposte a specifiche domande per rilevare il pensiero degli operatori pubblici rispetto a questo argomento.

Per quanto riguarda, invece, le collaborazioni con i soggetti pubblici e privata, si rileva come il 65% degli intervistati ha risposto in maniera affermativa alla domanda se sia possibile stabilire collaborazioni tra le Biobanche di conservazione autologa e le strutture pubbliche. Hanno specificato che tali collaborazioni si possono sviluppare in alcune modalità:

– in una maggiore regolamentazione del settore, maggiore sensibilizzazione generale con le PA come garante;

– in ricerca e sicurezza;

– le PA dovrebbero controllare il processo e l’operato del privato;

– attraverso specifici controlli d’intesa normati a livello nazionale;

– protocolli comuni, informazioni unificate, pubblicità circa utilizzo ed esito con paragone dei risultati;

Dalla ricerca è anche emerso che:

Il 66% ritiene corretto fornire ai cittadini la possibilità di scelta fra donazione autologa e donazione a prescindere dalla natura dell’operatore (il 30% No e il 4% non sa);

Il 69% è convinto che ci sia una netta distinzione sul piano dell’affidabilità e della qualità del servizio tra Biobanche e Agenzie di intermediazione.

Dal punto di vista della regolamentazione: ben l’87% afferma che il mercato della conservazione autologa necessiti di una maggiore regolamentazione per permetterne l’accesso solo agli operatori che garantiscano la massima qualità del servizio e la migliore trasparenza dello stesso a beneficio dell’utente.

Gli interventi prioritari da attuare indicati sono: certificazioni obbligatorie, determinazione di standard qualitativi, verifica del processo di trasporto, sistemi di sicurezza avanzati, obbligo di erogazione del servizio solo da Biobanca autorizzata, periodo di conservazione obbligatorio stabilito.

Al convegno sono intervenuti:

Franco Fontana, Direttore LUISS Business School

Matteo Caroli, Professore Ordinario di Economia e gestione delle imprese, Università LUISS Guido Carli

Luca Pierelli, Direttore dipartimento interaziendale territoriale di medicina trasfusionale – Banca dei Tessuti San Camillo Forlanini di Roma – Presidente società Italiana di Emaferesi e manipolazione cellulare.

Fabrizio Bocchetti, Product Manager AirLiquide Sanità Service

Antonio Paone, Direttore Generale ASL Roma C

Gabriele Raschi, Bioeticista. Facoltà di Teologia – Istituto Superiore di Scienze Religiose – Rimini

Domenico Coviello, Genetista, Direttore Laboratorio Genetica Galliera di Genova

Giuseppe Grimaldi, Professore Ordinario di Ostetricia e Ginecologia Università del Piemonte Orientale ‘A. Avogadro’, docente di Immunologia all’Università di Londra

Andrea Raggi, Presidente InScientiaFides SpA

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ZENIT Staff

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