Le reliquie di Santa Teresa di Lisieux visitano il Perù

Per i 100 anni della presenza delle Carmelitane scalze nel Paese

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LIMA, lunedì, 5 settembre 2011 (ZENIT.org).- Le reliquie di Santa Teresa di Lisieux sono giunte martedì in suolo andino per un pellegrinaggio di tre mesi in Perù in occasione dei cent’anni di presenza delle Carmelitane scalze nel Paese.

L’iniziativa, della famiglia carmelitana, ha come tema “In missione per il Perù” e rappresenta una grande novità nel Paese, che accoglie per la prima volta l’urna che contiene le reliquie della patrona delle missioni.

Le reliquie di Santa Teresina del Bambin Gesù e del Santo Volto visiteranno le comunità del sud a settembre, quelle del centro del Paese a ottobre e quelle del nord a novembre.

Saranno accolte dalle comunità carmelitane, dai monasteri, dagli istituti di vita consacrata e dalle parrocchie in numerose circoscrizioni ecclesiastiche.

Secondo l’ordine delle Carmelitane scalze in Perù, questa visita aiuterà a conoscere Santa Teresa di Lisieux e “a riscoprire il Vangelo vivo della sua dottrina, basato sull’amore e sulla fiducia in Dio. Le sue reliquie ci aiuteranno ad avvicinarci a Dio con il cuore, il corpo e la mente, e a rafforzare così la nostra fede nell’invisibile”.

Il rettore della Basilica teresiana di Lisieux ha risposto rapidamente e con grande disponibilità alla richiesta di inviare nel Paese andino un’urna contenente le reliquie della santa. Il 30 novembre le reliquie torneranno in Francia.

Vita nascosta, santa conosciutissima

Nona e ultima figlia dei beati Louis e Zélie Martin, Santa Teresa di Lisieux nacque il 2 gennaio 1873 nella città francese di Alençon. A quattro anni rimase profondamente colpita dalla morte della madre. Il padre si trasferì allora con le sue cinque figlie – quattro figli erano morti in tenera età – a Lisieux, dove la santa visse fino alla sua morte, avvenuta all’età di 24 anni.

Come ha sottolineato Papa Benedetto XVI in una catechesi dedicata a questa santa nell’aprile scorso, Teresa di Lisieux ha condotto una vita molto semplice e nascosta, ma è diventata una delle sante più note e amate e non ha mai smesso di aiutare le anime più semplici, i piccoli, i poveri, quanti soffrono e la pregano, ma ha anche illuminato tutta la Chiesa con la sua profonda dottrina spirituale, al punto che Giovanni Paolo II le ha concesso il titolo di Dottore della Chiesa, che si è aggiunto a quello di Patrona delle Missioni concessole da Papa Pio XI nel 1939.

In seguito Teresa, che soffriva di una grave malattia nervosa, guarì per una grazia divina che ella stessa definì “il sorriso della Madonna”. Ricevette la Prima Comunione, vissuta intensamente, e mise Gesù Eucaristia al centro della sua esistenza.

La “Grazia di Natale” del 1886 segnò quella che chiamò la sua “completa conversione”. Guarì del tutto dalla sua ipersensibilità infantile e iniziò una “corsa da gigante”.

A 14 anni, Santa Teresina del Bambin Gesù si avvicinò sempre più, con grande fede, a Gesù Crocifisso, e prese molto seriamente il caso, apparentemente disperato, di un criminale condannato a una morte imminente.

“Volli ad ogni costo impedirgli di cadere nell’inferno”, scrisse la santa, con la certezza che la sua preghiera lo avrebbe messo in contatto con il Sangue redentore di Gesù. Fu la sua prima e fondamentale esperienza di maternità spirituale.

La dolorosa e umiliante malattia mentale dell’amato padre fu per lei una grande sofferenza e la condusse alla contemplazione del Volto di Gesù nella Passione.

La sua professione religiosa, nella festa della Natività di Maria, l’8 settembre 1890, fu per lei un vero matrimonio spirituale nella “piccolezza” del Vangelo, caratterizzata dal simbolo del fiore: “Che bella festa la Natività di Maria per diventare la sposa di Gesù!”, scrisse.

Dieci anni dopo la “Grazia di Natale”, nel 1896, arrivò la “Grazia di Pasqua”, che aprì l’ultimo periodo della vita di Teresa, con l’inizio della sua passione profondamente unita alla Passione di Gesù, attraverso una malattia che la portò alla morte tra grandi sofferenze e soprattutto con la passione dell’anima.

Teresa morì la sera del 30 settembre 1897, pronunciando le semplici parole “Mio Dio, vi amo!”, guardando il Crocifisso che stringeva tra le mani. Per Benedetto XVI, “queste ultime parole della Santa sono la chiave di tutta la sua dottrina, della sua interpretazione del Vangelo”.

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ZENIT Staff

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