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Le reliquie di Madre Teresa a San Giovanni in Laterano. I pellegrini: "Per noi era già Santa"

Il 7 e l’8 settembre, la reliquia, un batuffolo di cotone intriso del sangue della Santa, sarà nella Chiesa dei SS. Andrea e Gregorio al Celio

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Centinaia di pellegrini sono in coda in queste ore a San Giovanni in Laterano per venerare le reliquie di Madre Teresa di Calcutta, esposte da ieri pomeriggio dopo la messa di ringraziamento del card. Pietro Parolin. Si tratta di una teca contenente un batuffolo di cotone intriso del sangue della Santa canonizzata domenica da Papa Francesco; la reliquia è posta vicino all’altare maggiore della Basilica, sotto un quadro raffigurante la religiosa sorridente.
Proprio lì, accanto ai fedeli in preghiera, si distinguono i sari bianco-azzurri delle Missionarie della Carità, l’ordine fondato dalla Santa, che vegliano sulla gente. “Siamo venuti qua a Roma per l’Anno della misericordia” spiega a ZENIT una coppia di Augusta, in Germania, “abbiamo prolungato la permanenza perché ci è sembrata l’unica possibilità di pregare e venerare le reliquie di Madre Teresa”.
Un altro gruppo di pellegrini è giunto questa mattina da Potenza, in Basilicata, accompagnato da un monaco. Subito hanno raggiunto San Giovanni per attraversare la Porta Santa e pregare davanti alla sacra urna. Un’altra donna, intanto stringe tra le mani un rosario e il santino di Madre Teresa. “Siamo tutti felici della sua canonizzazione” dice, “per noi era già Santa”.
La celebrazione di accoglienza delle reliquie si è svolta ieri pomeriggio, presieduta dal vescovo Luca Brandolini, vicario del cardinale arciprete di San Giovanni in Laterano, il quale ha atteso nell’atrio della Basilica le suore che portavano la reliquia accompagnandole in processione fino all’altare.
“Roma – ha detto il presule nell’omelia, riportata anche da L’Osservatore Romano – è, per così dire, la terza patria di madre Teresa, dopo Skopje sua città di nascita, e Calcutta il luogo dove è nato ed è cresciuto il suo servizio ai più poveri tra i poveri. È normale, perciò, che Roma dedichi a lei un abbraccio speciale”.
Ricordando come proprio il 5 settembre del 1997, Madre Teresa morì, Brandolini ha sottolineato che nel suo dies natalis la Santa “vide aprirsi la casa dello Sposo per la festa di nozze. Quello sposo che l’aveva chiamata alla sua amicizia e che lei aveva seguito fedelmente, anche nelle notti oscure del suo cammino, tenendo sempre accesa la lampada con l’olio della fede. Uno sposo che lei aveva riconosciuto e servito nei tanti poveri incontrati sulla sua strada”.
Oggi, ha aggiunto, “la contempliamo pieni di ammirazione rendendo grazie al Padre per le meraviglie compiute in lei e per suo tramite, che si riassumono tutte nella dedizione e nel totale servizio ai più poveri tra i poveri, per la difesa della loro dignità misconosciuta e violata, nella promozione della giustizia e della pace”.
A partire da questa sera, la reliquia di Santa Teresa di Calcutta si trasferirà nella Chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio, dove resterà esposta per l’adorazione dei fedeli mercoledì 7 e giovedì 8 settebre. I pellegrini potranno pregare e poi visitare, nell’annesso convento di San Gregorio, la camera dove la Madre era solita dormire quando si fermava nella casa romana delle Missionarie della carità.

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Jill Carnà

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