Maruzza Foundation

Luca Marcolivio

Le religioni del mondo unite nella tutela dei bambini con malattie inguaribili

Varata la Carta per le Cure Palliative Pediatriche a conclusione del vertice internazionale promosso dalla Fondazione Maruzza Lefevre D’Ovidio

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Cure palliative per tutti i piccoli pazienti, ricchi o poveri, senza alcuna discriminazione sul piano dell’appartenenza religiosa. È quanto chiede la Carta delle Religioni per le Cure Palliative Pediatriche, approvata ieri a Roma nell’ambito del workshop internazionale Le cure palliative pediatriche e la voce delle religioni. Per la prima volta, i più importanti esperti a livello mondiale, tutti protagonisti di storie ed esperienze straordinarie, si sono incontrati nella sede della Pontificia Accademia Pro Vita con rappresentanti e teologi delle principali fedi per stilare una carta che rafforzerà il consenso globale sulla tutela della vita dei bambini con malattia cronica e inguaribile.

L’iniziativa è partita dalla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio, insignita nel 2013 dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica e impegnata da più di quindici anni a sostenere e garantire le cure palliative pediatriche in favore dei bambini inguaribili e delle loro famiglie.

La giornata ha visto il lavoro in contemporanea di quattro tavoli tematici. Al primo hanno partecipato luminari ed esperti di medicina palliativa provenienti da tutto il mondo che si sono misurati sugli aspetti tecnici. Al secondo i rappresentanti delle istituzioni e gli esponenti di organizzazioni internazionali per i diritti umani, tema del loro confronto. Nel terzo si è parlato di spiritualità e religione con importanti esponenti di differenti culti. Il quarto tavolo, infine, ha analizzato la prospettiva di pazienti e famiglie con testimonianze dirette che hanno dato il senso più immediato della funzione fondamentale delle cure palliative pediatriche. Cure essenziali per circa 20 milioni di famiglie costrette ad affrontare la tragedia di avere un figlio colpito da una patologia inguaribile.

Intervenendo stamattina in conferenza stampa a Radio Vaticana, il direttore scientifico del progetto, Franca Benini, ha definito la sottoscrizione della Carta, un “evento straordinario”, auspicando che possa portare ad un “cambio epocale”.

La sofferenza dei bambini e delle loro famiglie, ha spiegato la Benini, viene spesso “giustificata” come un “pegno da pagare”, mentre “la medicina da sola non può risolvere il problema”.

Noi sottoscritti  con differenti esperienze di vita, prospettive e competenze provenienti da diverse culture, percorsi professionali e spirituali – si legge nella Carta – ci siamo riuniti oggi a Roma per affermare il diritto incontestabile dei bambini inguaribili e delle loro famiglie a ricevere cure palliative appropriate. Con l’obiettivo di sostenere con forza i rappresentanti delle religioni e delle organizzazioni religiose, affinché, attraverso le diverse voci – dei clinici, dei pazienti e delle famiglie, dei diritti umani e delle religioni e della spiritualità – diffondano le cure palliative pediatriche nella maniera più ampia possibile. Noi crediamo che chiunque – governi, politici, leader spirituali e religiosi – sia coinvolto nella cura di questi bambini debba impegnarsi e supportare lo sviluppo, la promozione e la diffusione delle cure palliative pediatriche, perché i bambini e loro famiglie in tutto il mondo ne abbiano l’accesso”. [L.M.]

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ZENIT Staff

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