"Le pietre gridano"

Il nuovo documentario sui cristiani palestinesi è stato lanciato, in prima visione in Terra Santa, a Nazareth, lunedì 13 maggio

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Ci sono molti film e documentari sulla Palestina e i Palestinesi in generale. C’è un certo numero di documentari o di film su dei personaggi palestinesi e degli episodi ben determinati della storia palestinese. Ma non sembra che sia stato fatto finora uno speciale documentario sui cristiani palestinesi. La lacuna è stata ormai colmata, ora c’è almeno un documentario.

Le pietre gridano’. Storia dei cristiani palestinesi, questo è il suo titolo. (Realizzazione e produzione di Yasmine Perni. Durata: 58 min.). Il documentario è stato lanciato, in prima visione in Terra Santa, a Nazareth, il 13 maggio 2013, su iniziativa del movimento Al-Sabeel di Nazareth.

Un pubblico molto motivato ha riempito la sala dell’Hôpital, con la presenza anche di S.E. Mons. Elias Shaccour, di S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e della stessa regista. Naeem Atiq, responsabile di Sabeel, ha brevemente presentato il documentario. Alla fine della visione uno scambio molto vivace di impressioni e di domande ha preso vita. La regista e Mons. Shaccour, che ha un ruolo nel documentario dove racconta la storia di Bere’em et Iqreth, si sono messi a disposizione del pubblico per rispondere.

Il documentario è una successione di scene con luoghi evocatori, Berem, Iqreth, Birzeit, Beit Sahour; di episodi, come l’espulsione del 1948, l’Intifada, la disobbedienza civile di Beit Sahour; e di interviste con alcuni personaggi cristiani, degli ecclesiastici come il Patriarca emerito Michel Sabbah, Mons. Elias Shaccour, il Pastore Mitri Rabbeh e soprattutto professori d’università. “Di proposito, ha detto la regista, non ho introdotto i politici come G. Habbash, ecc… perché ho voluto in primo luogo mostrare la vita di tutti”. Il film incomincia con la scena della preghiera del Venerdì Santo a Birzeit e termina con la gioia del fuoco e della luce di Pasqua al Santo Sepolcro: sofferenze e speranze dei cristiani palestinesi.

La regista, Yasmine Perni, è una giornalista italiana che ha conosciuto il Medio Oriente e soprattutto l’Egitto seguendo suo padre, costruttore di opere pubbliche. E’ sposata con un giornalista americano. Avendo vissuto in Medio Oriente ella era già preparata sui problemi del popolo palestinese. Ma ciò che l’ha spinta a realizzare questo documentario è stato, come ha dichiarato la stessa regista: “la desolazione che ho vissuto personalmente a Betlemme durante la guerra del Libano nel 2006, l’ignoranza molto diffusa del dramma del popolo palestinese, il silenzio mondiale che copre l’esistenza e le sofferenze dei cristiani, in modo particolare, e l’indifferenza intollerabile della comunità internazionale”.

I pareri del pubblico sono stati molto diversi e non sarebbe potuto essere diversamente. Il film infatti si espone a molte critiche ed è pieno di contraddizioni. Ma bisogna ricordare che la realizzazione di questo documentario è una “missione impossibile” e che Yasmine Perni ha mostrato molto coraggio affrontando questo tema e molti meriti a intraprendere e realizzare questo progetto assolutamente unico. Un documentario che merita di essere visto da coloro che amano la popolazione della Terra Santa.

(Articolo tratto dal sito del Patriarcato latino di Gerusalemme)

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ZENIT Staff

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