Le lezioni del terremoto in Cile e degli abusi dei sacerdoti

Esposte dalla Conferenza Episcopale del Paese

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SANTIAGO, venerdì, 23 aprile 2010 (ZENIT.org).- I criteri per affrontare come Chiesa in Cile i casi di abusi sessuali contro minori da parte dei sacerdoti e le lezioni lasciate dal terremoto alla società cilena sono alcuni degli aspetti contenuti nel Messaggio dei Vescovi al termine della loro 99ª Assemblea Plenaria, reso noto questo martedì dal presidente della Conferenza Episcopale, monsignor Alejandro Goic.

I pastori hanno consegnato alle comunità il Messaggio, che verrà distribuito per conoscenza e riflessione agli agenti evangelizzatori, alle comunità e ai fedeli in Diocesi, movimenti, istituti educativi e altre istituzioni ecclesiali. Hanno diffuso anche un Messaggio all’Opinione Pubblica, sintesi giornalistica del precedente e che monsignor Goic ha reso noto questo martedì in una conferenza stampa a Santiago.

Nella loro riunione, svoltasi dal 12 al 16 aprile a Punta de Tralca, i pastori hanno ringraziato il Papa per la sua dimostrazione di affetto e vicinanza alla Chiesa e al popolo cileno, soprattutto per le sue preghiere e le parole di consolazione dopo il terremoto e il maremoto, così come per il suo prezioso dono, l’immagine della Madonna del Carmen Missionaria, che ha iniziato a peregrinare per il Paese portando il Vangelo del Cile.

I Vescovi hanno affermato che la catastrofe del 27 febbraio ha colpito dolorosamente la vita di molte persone, famiglie e comunità ecclesiali. “Questa tragedia ci ha posti come di fronte allo specchio mostrando ciò che siamo realmente, con le nostre virtù e le nostre debolezze, e ha anche espresso valori profondi della nostra identità come Paese, ponendo domande su come ci relazioniamo come famiglia, come vicini, come comunità”, sostengono.

Spiegano anche che la situazione delle zone più danneggiate dal terremoto esige di affrontare definitivamente il debito sociale pendente, le scandalose disuguaglianze e la mancanza di migliori opportunità per i giovani più vulnerabili. Invitano poi a che sempre più scuole cattoliche continuino a unirsi all’iniziativa per mettere a disposizione le proprie strutture alle istituzioni danneggiate.

I presuli invitano inoltre le nuove autorità a fare delle loro importanti responsabilità un servizio, a mettere sempre le persone al centro delle politiche pubbliche e a curare, in modo preferenziale, i più poveri e vulnerabili, i gruppi più indifesi della popolazione e la classe media costantemente colpita in tempi di crisi.

Abusi

Sul delicato tema degli abusi sui minori da parte di membri del clero, i Vescovi hanno espresso adesione a Papa Benedetto XVI di fronte alle “ingiuste e false accuse che ha ricevuto” e hanno ringraziato per i suoi chiari orientamenti in materia.

“Noi Vescovi abbiamo meditato sul modo in cui abbiamo affrontato, come pastori e come Chiesa, i casi che sono stati denunciati nel nostro Paese. Abbiamo anche analizzato il modo in cui questi crimini ci sfidano a valorizzare ancor di più la fedeltà dei presbiteri e consacrati alla loro missione apostolica, i processi di discernimento vocazionale, di ammissione ai seminari e di accompagnamento spirituale ai sacerdoti”.

“Non c’è posto nel sacerdozio per quanti abusano dei minori, e non c’è alcun pretesto che possa giustificare questo crimine. Chiediamo perdono alle persone direttamente coinvolte e alle comunità che in Cile hanno visto qualche sacerdote motivo di scandalo, e le esortiamo a comunicarci questi fatti. Il nostro impegno per vegliare incessantemente affinché questi gravissimi crimini non si ripetano è totale”.

Il Messaggio termina quindi chiedendo che questi fatti così dolorosi non impediscano di valorizzare con immensa gratitudine ciò che lo Spirito Santo risveglia nel Paese: “una vera primavera di solidarietà e di fraternità e una grande speranza basata sull’incontro con Gesù Cristo vivo, che ci trasforma in suoi discepoli e missionari”.

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ZENIT Staff

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