Le "guide di Don Bosco" attendono i pellegrini

A Torino si è conclusa la prima fase dei corsi di formazione dei volontari

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«Da 200 anni un Amore più grande che ti guida», questa è la denominazione del corso che la famiglia salesiana ha portato a termine a Torino sotto la direzione di don Enrico Lupano, incaricato per le celebrazioni del Bicentenario. Il corso gratuito, iniziato a settembre e articolato in due sezioni, ha permesso di conoscere e approfondire la figura del santo, al fine di accompagnare i numerosi pellegrini nei luoghi di Don Bosco.

“È da due anni ormai che organizzo, con l’aiuto dei miei collaboratori, questa attività – sottolinea don Enrico – Già l’anno scorso ci siamo accorti del grande interesse della popolazione nel riscoprire la vita di don Bosco e abbiamo voluto ripetere l’esperienza, anche alla luce degli importanti appuntamenti che il capoluogo piemontese offre nel 2015.”

Don Bosco chiama e Torino risponde, oggi come allora. Il santo di Castelnuovo ha raggruppato persone diverse, più o meno giovani, il giovedì sera, uniti dal preciso intento di comprendere come, nonostante le grandi difficoltà incontrate, don Bosco abbia potuto realizzare un’opera così grande e duratura.

“Giovanni è una spugna”, afferma convinto don Enrico, in quanto la sua vita è segnata da incontri speciali, da cui ha ricavato i tratti più caratteristici del carisma salesiano, quali la relazione educativa, la pastorale amichevole e la dimensione comunitaria. Ha saputo raggruppare i ragazzi di strada negli oratori, li ha seguiti costantemente e non ha mai permesso che le questioni politiche, quali la guerra, li privassero della spensieratezza della loro gioventù.”

“La persona più importante nella vita di Giovanni è sicuramente Margherita che non solo riveste il ruolo di genitrice, ma raggiunge fisicamente il figlio a Valdocco negli ultimi anni della sua vita. Una donna di campagna, trapiantata in città per aiutare e confortarlo”.

Margherita supporta il figlio come la Madonna aiuta chi si rivolge a Lei. Anche don Bosco, tanto orgoglioso nella sua giovinezza, alla fine della sua vita dichiara: “Ha fatto tutto Maria”. Per questo la Vergine  è invocata dalla famiglia salesiana come Ausiliatrice. Con il suo aiuto la congregazione si è sparsa in 132 nazioni ed è, da sempre, a passo con i tempi.

A pochi mesi dall’apertura dell’Expo di Milano curioso è ricordare che il santo astigiano aveva partecipato all’Esposizione nazionale dell’Industria, della Scienza e dell’Arte, tenutasi a Torino nell’1884, con la presentazione di una innovativa macchina tipografica e aveva ottenuto il secondo premio (Il suo “stand” era chiuso la domenica per la celebrazione della Messa).

“Il corso – conclude don Enrico – si svolgerà anche il prossimo anno a Valdocco, perché questo è un luogo di santità, la Betlemme del mondo salesiano”.

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Giorgia Innocenti

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