"Le famiglie sappiano che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i figli da abusi"

Lettera del Papa circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, inviata a Conferenze Episcopali, Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica

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Si riuniranno da domani fino all’8 febbraio, a Roma, imembri ‘vecchi e nuovi’ della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. È questo l’organismo, istituito dal Papa nel marzo 2014, annunciato nel dicembre 2013, che ha lo scopo “di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili”.

Lo ricorda lo stesso Francesco nella Lettera inviata oggi ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, in cui illustra la composizione recentemente aggiornata della Commissione, alla quale – dice – “ho chiamato a farne parte personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo”.

Nel testo, Bergoglio richiama alla mente il commovente incontro con sei vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, avvenuto il 7 luglio a Santa Marta. Un incontro, dice, che “mi ha offerto l’occasione di essere diretto e commosso testimone dell’intensità delle loro sofferenze e della solidità della loro fede”.

Toccare con mano le ferite di queste persone ha ulteriormente confermato la convinzione del Vescovo di Roma “che occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori”, e che è urgente “aprire una via di riconciliazione e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati”.

Per questo alla Commissione, lo scorso dicembre, sono stati aggiunti alcuni nuovi membri, “in rappresentanza delle Chiese particolari di tutto il mondo”. In vista della loro prossima riunione, il Papa rimarca che l’organismo “potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento per aiutarmi ad animare e a promuovere l’impegno dell’intera Chiesa” ai vari livelli, “a mettere in atto le azioni necessarie per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia e di misericordia”.

“Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura”, afferma Papa Francesco. E chiarisce senza mezzi termini che “non potrà venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni”, come ad esempio “il desiderio di evitare lo scandalo”, perché “non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”.

Il Santo Padre invita quindi a “vigilare con attenzione” per dare piena attuazione alla Lettera circolare emanata il 3 maggio 2011 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, che vuole “aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare linee-guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”. “È importante”, evidenzia il Papa, che i vescovi “si dotino di uno strumento per la revisione periodica delle norme e per la verifica del loro adempimento”.

Bergoglio distribuisce quindi i compiti di ognuno, in modo da garantire uno sforzo comune per combattere questa piaga della Chiesa non del tutto rimarginata. Al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori – dice – spetta “verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili”.

Le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica sono chiamate invece ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell’apporto di servizi psicologici e spirituali. Mentre Pastori e responsabili delle comunità religiose “siano disponibili all’incontro con le vittime e i loro cari”, perché – sottolinea il Pontefice – “si tratta di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto”.

In altre parole, il Papa chiede una “collaborazione piena e attenta” con la Commissione per la Tutela dei Minori: “Il lavoro che ho affidato loro comprende l’assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco scambio di ‘prassi virtuose’ e di programmi di educazione, formazione e istruzione per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali”, spiega.

E conclude invocando il Signore Gesù affinché “infonda in ciascuno di noi, ministri della Chiesa, quell’amore e quella predilezione per i piccoli che ha caratterizzato la Sua presenza fra gli uomini e che si traduce in una speciale responsabilità per il bene dei minori e degli adulti vulnerabili”.

Non può mancare poi l’aiuto di Maria Madre della tenerezza e della misericordia, per compiere “con generosità e rigore il nostro dovere di riconoscere umilmente e di riparare le ingiustizie del passato” ed “essere sempre fedeli al compito di proteggere coloro che Gesù predilige”.

Per leggere il testo completo della lettera si può cliccare qui.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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