Trittico bizantino / Wikimedia Commons - e Walters Art Museum, Public Domain

Le espressioni della pietà popolare come topos teologico

Centro Theotókos Studi Religiosità Popolare: a Filadelfia e Vallelonga (VV) due giornate di studio

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“Nella pietà popolare, poiché è frutto del Vangelo inculturato, è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla per approfondire il processo di inculturazione che è una realtà mai terminata. Le espressioni della pietà popolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione”.
Così scrive Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”:  in questo senso, si è tenuta una “due giorni”  ricca di spunti sul piano religioso, antropologico, sociologico e filosofico, a Filadelfia e  a Vallelonga, due ridenti centri del vibonese.
Grazie alla presenza del noto antropologo museale dell’Università di Valladolid, prof. José Luis Alonso Ponga e di altri  eminenti studiosi italiani e spagnoli, gli scorsi uno e due luglio si è infatti celebrato un intenso momento culturale-religioso,  che  si incastona come una ulteriore  perla preziosa nell’ambito delle attività di ricerca promosse dal Centro Theotókos Studi Religiosità Popolare. Il Centro, fondato da Martino Michele Battaglia, docente di Antropologia Culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria, e coordinatore del centro, e da Anna Rotundo. docente e saggista, moderatrice del centro, è  una costola del “Centro Internacional de Estudios sobre Religiosidad Popular: Semana Santa” dell’Università di Valladolid (Spagna), diretto dal prof. Ponga,  ed è un progetto internazionale itinerante di altissimo spessore culturale, un percorso che si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare.
Theotókos significa “Madre di Dio”, più propriamente, “Colei che genera Dio”: colei che sommamente l’umanità venera è anche una donna del popolo, l’umile donna di Nazaret che partecipa alle tradizioni religiose del suo tempo, come testimonia il Vangelo; si studia per una valorizzazione del femminile in ambito antropologico-religioso, e non solo.
Come ha precisato la moderatrice, Anna Rotundo, l’eccellenza degli Incontri – Studio del Centro, risiede nella presenza dell’internazionalmente noto antropologo museale dell’Università di Valladolid, prof. José Luis Alonso Ponga. Arricchiscono gli studi il sociologo dell’Università di Messina Luigi Rossi, il prof. Antonino Laganà, ordinario di Filosofia Teoretica e Antropologia Filosofica presso l’Università di Messina, il prof. Martino Michele Battaglia  e altri studiosi.
A Filadelfia si è discusso su “Riti mediterranei e ritualità della Settimana Santa nel Sud”, mentre a Vallelonga il tema delle discussioni era “Riti  pasquali e le origini del culto della Madonna di Monserrato”.
Un breve video dell’evento è visibile qui.

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ZENIT Staff

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